Che affare il terremotato in albergo in tempo di crisi

La denuncia di un albergatore di Tortoreto (Te)

21 Luglio 2010   17:09  

Abbiamo intervistato telefonicamente il signor Mario Palanca, titolare dell'Hotel Clara di Tortoreto Anche lui ha ospitato i terremotati, e vuole continuare a farlo anche se come quasi tutti suoi colleghi attende il pagamento di molte fatture.

Ed è pronto anzi ad accogliere gratis gli sfollati che dovessero essere cacciati da altri albergatori. Come ha fatto all'indomani del sei aprile, per puro spirito di solidarietà, senza nemmeno chiedersi se poi la Protezione civile gli avrebbe riconosciuto un rimborso.

Il signor Mario non si unisce dunque al coro degli albergatori che per farsi pagare quanto gli spetta arrivano a minacciare, seppure provocatoriamente, di sfrattare persone senza casa, anziani fragili e che già si sentono abbandonati. E che comunque non saprebbero dove andare.

Una posizione che ha anche fare non solo con la solidarietà, ma anche con la dignità umana e professionale:

''Il terremoto è stato un grande business – spiega infatti il signor Mario – io nell'estate 2009 ho guadagnato quanto tre stagioni turistiche. Grazie agli sfollati quasi tutti i colleghi hanno moltiplicato il fatturato, per di più in tempi di crisi economica nera. 'E non è un caso che quest'estate si prevede un crollo del 40% del mercato''.

''La Protezione civile – aggiunge il signor Mario - ci ha pagato profumatamente. Per ospitare uno sfollato ci ha riconosciuto ad esempio di più rispetto ad un turista mandato dalle agenzie''.

E non solo: grazie ai terremotati gli alberghi hanno registrato il tutto esaurito in periodi di bassa stagione, quando altrimenti sarebbero rimasti chiusi.

''Per questa ragione - incalza il signor Mario - non capisco perché in alcune strutture i terremotati sono stati trattati come ospiti di serie b rispetto ai turisti. Gli è stato chiesto di lasciare le stanze nei periodi di punta, ad agosto, sono stati creati pannelli divisori nella sala da pranzo. Eppure erano i terremotati a pagare un conto più salato...''

E non si associa, il signor Mario Palanca, alle lamentele dei suoi colleghi a seguito dei ritardi dei pagamenti da parte della Protezione civile. ''Il grosso ci è stato già saldato - spiega - e non c'è il rischio di esporsi, perché alle banche se gli porti una fattura della Protezione civile non si mette a fare storie, e anche l'Enel non ha problemi a dilazionare i pagamenti delle bollette''.

''Nessuno di noi prosegue – è stato obbligato ad ospitare gli sfollati, e chi l'ha fatto doveva mettere in conto, oltre all'ottimo affare, anche la forte probabilità che che ci sarebbero stati ritardi nei pagamenti''.

 


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