Chieti calcio, bravi ma sfortunati

di Nando Marinucci

12 Gennaio 2009   09:14  

Sconfitti sì, ma con grandi rimpianti per non aver saputo o potuto cogliere la grande opportunità di battere la capolista ed inserirsi nel gruppo delle pretendenti alla promozione. L’arbitro, sempre l’arbitro sul banco degli imputati, questo strano personaggio dall’enorme potere; quello di dirigere e decidere per un verso e per l’altro, quello di punire e redarguire un giocatore o l’altro. Un compito difficile, fondamentale per questo amato sport, e se non fosse sempre per la buona fede sarebbe veramente un compito davvero pericoloso per la giacchetta nera di Messina. In una gara dove vige equilibrio, dove tutto si sviluppa in modo sereno e conforme alle regole sportive fra giocatori, un fischio sbagliato può davvero compromettere tutto. E così è stato all’Angelini fra Chieti e Fano. Una gara vera fra due rispettabili formazioni. Chieti veloce a costruire e sempre proteso in avanti, un Fano equilibrato che si difende ordinato e risponde come può. Primo tempo senza storie, appannaggio dei neroverdi che potrebbero andare a riposo anche con più di una rete; purtroppo adesso riesce a segnare il solo Genchi e questa volta con un colpo di testa da manuale. Ma si rientra in campo; qualche secondo e dal primo mancato intervento si capisce che qualcosa non va nella serenità della guida arbitrale. Qualche minuto di strane amnesie ed ecco il capolavoro di una punizione inesistente assegnata ai marchigiani al limite dell’area sulla sinistra. Barriera che non resiste alle pressioni della distanza ed ecco lo specchio che si apre per una rete già segnata: Marchetti deve solo formalizzare con il suo semplice destro. Chieti che reagisce energico, che costruisce, che imbastisce ma non conclude. Inesorabile destino, seconda azione d’attacco dei marchigiani; sulla destra, palla sul grezzo piede di un terzino qualunque che la dirige con una strana parabola in un area all’improvviso impreparata. Testa del Roncarati di turno. Palo. Rete. 2 a 1, partita chiusa. Puoi tentarle tutte, anche il tiro finale che crudele sfiora il palo. Fano, una squadra che sa chiudere, che sa gestire gare di questo genere. Un collettivo che sa interpretare avversari ed arbitro compreso. Bravi i nostri ragazzi, brava la nostra dirigenza, bravo il nostro pubblico presente, bravi tutti; ma i tre punti vanno ad un Fano capolista, cinico ed anche un po’ indolente.


Nando Marinucci


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