Chieti, la carica dei giovani ed un mercato accorto

In casa Chieti, dopo le prime amichevoli, riscontri positivi sono arrivati in particolar modo dalle punte Tommaso D'Ancona e Claudio Esposito: "Quest'ultimo - spiega il responsabile dell'Area Tecnica neroverde Alessandro Battisti - era un obiettivo di mister Vivarini, che lo seguiva con interesse già da un paio di stagioni e si dice molto fiducioso circa le sue potenzialità". Comunque, un Chieti ancora alla ricerca di qualche pezzo da inserire nella rosa: "Più che altro le nostre necessità si concentrano nel reparto avanzato, poiché siamo ancora numericamente pochi - argomenta Battisti - ma faremo le opportune valutazioni sabato al termine del ritiro, e poi vedremo come muoverci sul mercato. Sicuramente cercheremo qualche giocatore d'esperienza, ma non ci faremo prendere dalla fretta. Opereremo, invece, con calma e raziocinio anche e soprattutto alla luce dell'attuale situazione economica, che rende assai difficile qualsiasi trattativa". Dunque, nessuna spesa folle ma una ricerca capillare dei giusti innesti da inserire in un gruppo già cementato: "Abbiamo confermato in blocco l'asse portante della squadra - afferma Battisti - e credo che ragazzi come Pepe, Mucciante, Vitone e Rosa abbiano tutte le carte in regola per impensierire chiunque anche in Seconda Divisione".

Poi, il responsabile dell'Area Tecnica, continua spiegando la filosofia della società. "La volontà di puntare sui giovani è parte di un progetto a lungo termine, che già sta dando i suoi frutti: basti pensare che nella stagione appena conclusa siamo stati la squadra più giovane a vincere il proprio raggruppamento di Serie D, nonché la seconda con l'età media più bassa nel girone F dietro l'Elpidiense, che ha però concluso il proprio campionato con una retrocessione". Due battute, infine, Battisti le riserva al 'caso' Ventimiglia spiegando cosa sia accaduto: "Il ragazzo è arrivato in prova dall'Ibiza [Seconda Divisione spagnola, ndA], dove c'era una situazione societaria un po' complicata: si tratta senza dubbio di un elemento valido sul piano professionale e personale, purtroppo non si accordava bene con le nostre esigenze tecnico-tattiche".

Angelo Liberatore