Il day-after del derby d'Abruzzo in casa neroverde è il giorno delle riflessioni sul momento che sta attraversando il Chieti di Tiziano De Patre.
Con L'Aquila è arrivata la terza sconfitta casalinga consecutiva: infatti, i neroverdi non vincono dallo scorso 7 ottobre (Chieti-Martina Franca 4-2), da allora De Sousa e compagni hanno incassato all'Angelini la bellezza di 7 gol, segnandone solamente tre. La macchina perfetta delle prime quattro giornate (tre vittorie e un pari) sembra essersi inceppata improvvisamente. Già, perchè se la sconfitta di Melfi può passare come un episodio isolato, non si può dire altrettanto di quello che è successo dopo. Dalla sconfitta rimediata sul campo del Poggibonsi in poi, il Chieti non è più riuscito a dare continuità ai propri risultati e, anzi, ha invertito la tendenza con le sconfitte casalinghe con Gavorrano, Teramo e L'Aquila, e le vittorie sui campi di Aversa e Reggio Calabria.
De Patre parla di mancanza di cattiveria agonistica, ma non può essere l'unico alibi di questo impressionante calo. Sì, perchè il Chieti visto contro la Salernitana, che viveva comunque un momento difficile, di fame ne aveva, eccome. Più verosimilmente, la squadra sta accusando la tanta inesperienza dei suoi giovani. Un esempio? Basti pensare alle tante occasioni capitate durante il derby sui piedi di Verna e, puntualmente, sprecate. Non per criticare le qualità tecniche del promettente centrocampista ex Lanciano, ma a sottolineare il fatto che probabilmente, se almeno uno di quei palloni fosse capitato ad un calciatore navigato come De Sousa forse oggi parleremmo di un'altra gara.
Inoltre, c'è considerare anche il drastico calo di Vitone. La piazza neroverde, in estate, aveva accolto con entusiasmo il ritorno del centrocampista dopo l'esperienza di Teramo: eppure, ad un anno di distanza "Nando" non sembra più quello di una volta. Tant'è vero che nelle ultime uscite De Patre gli ha spesso e volentieri riservato la panchina, o addirittura la tribuna. C'è bisogno che il regista di Sulmona torni a prendere per mano la squadra come sotto la gestione Vivarini, magari grazie ad una di quelle punizioni magiche che lo avevano reso l'idolo del popolo teatino.
Infine, comincia a palesarsi un problema nel reparto avanzato. Certo, De Sousa si è letteralmente sobbarcato il peso dell'attacco teatino, ma sembra essere abbandonato dal resto dei suoi stretti colleghi. Già, perchè oltre agli otto gol della "pantera", alla voce "reti segnate" ci sono solo due marcature di un Alessandro che, nonostante il positivo spezzone di gara con L'Aquila, sembra essere la brutta copia del pimpante giocatore della scorsa stagione. Sono molti gli errori dell'argentino, quasi tutti dovuti ad un gioco lezioso pieno di ghirigori, ma primo di incisività.
Insomma, ripartire con la Vigor Lamezia diventa fondamentale per tutto l'ambiente: sarà una settimana difficile quella che aspetta Pepe e compagni, un ennesimo passo falso in Calabria potrebbe essere una mazzata devastante per il morale e, forse, anche per dedicarsi a qualche sogno più ambizioso della semplice salvezza.
Daniele Polidoro