Chieti, orrore arbitrale. Del Pinto: "Mai vista una cosa del genere"

Lo svarione del signor Marchesini di Legnago che ha condizionato il match dei neroverdi a Campobasso tiene banco anche nel "day after" dei commenti: nei primi dieci minuti al nuovo "Romagnoli" è sceso in campo il solito Chieti, tanto ritmo, rapidi scambi e la solita voglia di divertirsi e divertire. Poi la svolta del match, con il direttore di gara che diventa assoluto protagonista di una sequenza a dir poco orribile: prima non vede il fallo su Gigli e fischia a favore dei locali, poi non fa ripetere la punizione battuta con il pallone in movimento e infine sventola il rosso sotto il naso di Bigoni non considerando che il difensore neroverde era coperto da Di Filippo. E, per dirla tutta, il fallo di Bigoni era fuori dall'area di rigore.

Insomma, una "serie di sfortunati eventi" che regalano al Chieti l'ennesimo k.o. fuori casa, forse il meno meritato di tutti.

Lorenzo Del Pinto, uno dei protagonisti indiscussi della gara, non riesce a farsi capace di quello che è accaduto in quei 30 secondi in cui l'arbitro ha cambiato il corso degli avvenimenti:"E'stata una cosa indescrivibile-dice il centrocampista aquilano-negli ultimi quattro-cinque anni non ho mai visto qualcosa di così. Eravamo anche in dieci, abbiamo tenuto bene nonostante l'inferiorità numerica: ho avuto due occasioni ma non sono riuscito a sfruttarle al meglio".

Anche il d.s. Battisti commenta l'episodio decisivo: "Oltre a quel minuto in cui ci ha girato tutto contro-spiega Battisti-quello che ci va a danneggiare di più in vista della prossima gara quando non potremo contare sicuramente su Bigoni e, inoltre, su Pepe che era in diffida ed oggi è stato ammonito". Per il d.s. teatino il Chieti ha dato il massimo: "Nonostante tutta la partita soto di un uomo, credo che il risultato non sia veritiero: ho visto una squadra vogliosa di vincere e che è andata a creare anche delle occasioni per riaprirla nonostante le tante difficoltà, tra cui il campo. Questa partita ci lascia la cattiveria e la rabbia necessaria per far meglio le prossime gare".