Chiodi: "Il dossier Legambiente sulle scuole non tiene presente il nostro Piano Scuole Abruzzo"

Legambiente: necessità interventi urgenti nell'86% delle scuole

21 Ottobre 2011   16:19  

“Leggendo il dossier recentemente pubblicato da Legambiente (a fondo pagina di questa articolo i dati Legambiente, ndr)sulla qualità delle strutture e dei servizi nella scuola dell’infanzia e di primo e secondo grado dell’Abruzzo, mi viene spontaneo chiedere ai responsabili di Legambiente se, nella loro esperienza, hanno mai visto un piano di messa in sicurezza delle scuole per 286 milioni di euro, di cui 60 già spesi e 226 milioni da spendere entro il prossimo anno”.

Così il Commissario delegato per la Ricostruzione, presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, commentando il contenuto dell'indagine di Legambiente.*

“Il dossier riguarda il passato e non tiene conto di quello che abbiamo già fatto all’Aquila e nella sua provincia (per stessa ammissione di Legambiente) e di quello che stiamo per fare in tutto il resto dell’Abruzzo - aggiunge il Commissario - Fatta questa distinzione, non posso che condividere l’analisi che Legambiente ha fatto: essa però rappresenta il passato, il punto da cui siamo partiti”.

"L’indagine di Legambiente – approfondisce poi – non tiene conto del piano ‘Scuole d’Abruzzo – Il futuro in sicurezza’ in fase di realizzazione e che costituisce il terzo e più sostanzioso degli interventi sull’edilizia scolastica.

Nella provincia dell’Aquila, in prevalenza, abbiamo già speso oltre 60 milioni di euro (30 nella sola città capoluogo), intervenendo su 85 edifici. Con ‘Scuole d’Abruzzo’ abbiamo impegnato 196 milioni di euro di risorse nazionali, con un cofinanziamento degli enti proprietari di ulteriori 30 milioni, per interventi su altri 213 edifici. Al termine dell’intera operazione - assicura Chiodi - saranno circa 300 i plessi interessati, per un impegno finanziario complessivo, tra risorse nazionali e degli enti proprietari, di oltre 286 milioni di euro. Considerati questi dati il piano è stato definito ‘la più grande operazione di messa in sicurezza del patrimonio scolastico al mondo’ ”.

“All’interno di una analisi così ben fatta - osserva però - mi sarei aspettato, per correttezza di informazione, almeno un cenno a tale Piano, considerato che lo stesso è stato ampiamente divulgato dagli stessi mezzi di informazione che pubblicano i dati di Legambiente”.

“A programma ultimato – ribadisce il Commissario – le scuole d’Abruzzo, all’interno del cratere e nelle zone simiche a più alto rischio, saranno le più sicure d’Italia. E certamente anche più vivibili, avendo coinvolto nel progetto associazioni del mondo dell’infanzia e della gioventù quali UNICEF e SIP, il WWF per le questioni di sostenibilità ambientale, e altre esperte nei campi della sicurezza sismica (RELIUS e DIGAT) e per il superamento delle barriere architettoniche (FISH). Sono sicuro - conclude - considerato che parliamo per una parte di risorse già spese e, per l’altra, di risorse pronte da spendere, che già tra un anno le statistiche di Legambiente rileveranno i risultati che abbiamo raggiunto e quelli straordinari che ci poniamo di raggiungere”.

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DAL DOSSIERE LEGAMBIENTE "Ecosistema Scuola"

Dal dossier ''Ecosistema Scuola'', ricerca annuale di Legambiente sulla qualita' delle strutture e dei servizi della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado dei comuni capoluogo di provincia, presentato stamane a Bologna, emerge il quadro di un Abruzzo che poco investe nell'edilizia scolastica. Secondo l'indagine di Legambiente ''che intende restituire una fotografia degli investimenti degli enti locali per la sostenibilita' e la sicurezza degli edifici scolastici'', ''e' chiaro che gli investimenti per la manutenzione straordinaria in Abruzzo subisce una brusca flessione, quasi del 44%, rispetto al 2010, nonostante i mutui accesi da alcune province per la ristrutturazione delle scuole: 18.400 euro calcolati nel 2011, contro i 32.600 del 2010''. Dal dossier emerge che ''solo un totale di 3 mila euro e' stato investito per la manutenzione ordinaria, a fronte di una necessita' di interventi urgenti nell'86% delle scuole, tenendo conto anche del fatto che il 52% del totale e' stato costruito almeno piu' di 40 anni fa''. Il primo capoluogo di provincia, in Abruzzo, per la sicurezza nelle scuole e' Teramo, al 45esimo posto nella classifica italiana; lo seguono Chieti (60esima) e Pescara (76). Per motivazioni legate al sisma, L'Aquila non e' stata presa in esame. Teramo si conferma il migliore capoluogo abruzzese anche nella graduatoria per le buone pratiche, collocandosi al 26esimo posto in Italia, con un punteggio di 77,09; Chieti e' 66esimo con 34,58; Pescara ha un ''desolante'' 80esimo posto su 82 voci, con un punteggio di appena 16. Sempre il dossier Legambiente evidenzia che ''Chieti manca per un pelo la top ten dei Comuni dove le scuole sono esposte a un maggiore rischio ambientale: e' infatti al 13esimo posto in Italia, seguito da Pescara (27esima in Italia) e Teramo (53esima)''.

Se onnipresente e' la certificazione igienico-sanitaria (100%), e' minimo invece l'utilizzo di fonti rinnovabili (13,60%); solo nel 60% delle scuole viene praticata la raccolta della plastica e nel 35% la differenziazione dei rifiuti; nessun istituto ha dichiarato di usufruire del servizio del ''pedibus'' (10% scarso si avvale del servizio dei nonni vigili e zero di piste ciclabili). Legambiente fotografa un 73,60% delle scuole abruzzesi che dichiara il rischio sismico, ma piu' della meta' e' ancora priva di un certificato di idoneita' o di collaudo statici, presenti in non oltre il 44% degli edifici. ''Non si riesce a uscire dall'emergenza - commenta Antonella Carlucci, della segreteria di Legambiente Abruzzo - Gli enti locali, strozzati fra il Patto di stabilita' e il mancato trasferimento di fondi dallo Stato, non riescono piu' a stanziare sufficienti finanziamenti per la manutenzione delle scuole e il livello di qualita' dei servizi scolastici''.

''Il nodo aperto - per la Carlucci - rimane l'aumento dei finanziamenti previsti per la messa in sicurezza delle scuole, associato a una programmazione che individui le priorita' da affrontare. Per fare questo - fa notare - e' necessario pero' l'accesso ai dati dell'anagrafe scolastica, che malgrado gli annunci non sono ancora noti''. Per questo, Legambiente chiede ''ancora una volta che l'anagrafe sia finalmente pubblicata, anche con dati parziali, riconoscendo ai cittadini il diritto di sapere le condizioni reali delle nostre scuole''.


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