Chiodi a Roma, primi scogli nei rapporti con il governo

In occasione della Conferenza delle Regioni

21 Gennaio 2009   15:58  

"Il problema non è la volontà delle regioni di partecipare a uno sforzo condiviso con il governo per far fronte all'emergenza della crisi: il problema è la qualità di questo confronto". E' quanto ha dichiarato Gianni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo a seguito dell'odierna Conferenza delle regioni. "Mancano disponibilità in termini concreti e difficoltà nel colloquio - ha spiegato Chiodi - quindi condivido la richiesta della Conferenza dei presidenti di un confronto più qualitativo e concreto".

"Deve migliorare la qualità della interlocuzione con il Governo, la qualità del confronto è importante" ha detto. Intanto, rinviato l'incontro con il governo, la Conferenza delle regioni si appresta a ribadire con un documento unitario la propria posizione sulla programmazione e sulle misure di intervento contro la crisi economica. Anche la Regione Abruzzo, attraverso la direzione Affari della presidenza, ha inviato le informazioni richieste. La Conferenza sta elaborando una lettera da inviare al governo e alle parti sociali in cui ribadire "la nostra posizione - si afferma - ed esprimere forte preoccupazione poiché abbiamo bisogno di dati certi su cui iniziare un'attività di programmazione ma anche di impegno. Finché c'é questa incertezza rimane difficile programmare e, soprattutto, poter spendere". Alla Conferenza delle Regioni, oggi a Roma, oltre al Presidente Giovanni Chiodi, erano presenti anche gli assessori regionali alla sanità, Lanfranco Venturoni, e al bilancio, Carlo Masci.

"PIANO DI RIENTRO TROPPO DURO"

"Il piano di rientro per la sanità é molto duro, chiederemo al ministro di approfondire i margini" per capire se ci sia una possibilità di ammorbidirlo. Lo ha detto Gianni Chiodi prima di incontrare al Senato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. "E' un primo contatto - ha sottolineato Chiodi - per valutare la situazione e capire quali sono i progetti e le necessità del governo. Siamo in grande difficoltà, perché abbiamo ereditato una situazione drammatica e al momento non abbiamo nemmeno un euro da investire per lo sviluppo". "In ogni caso - conclude - dobbiamo farcela, abbiamo un solo sentiero, a destra e a sinistra del quale c'é solo il baratro".


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