Chiodi, le lobby della sanità contro di me

Lo sfogo del Governatore

12 Marzo 2010   13:00  

Il presidente Chiodi rivela a sorpresa: ci sono lobby che cercano di condizionare le mie scelte. Parole le sue che ricordano quelle di Ottaviano Del Turco, l'ex-gvernatore  arrestato in seguito alle accuse del ras per antonomasia della sanità privata abruzzese, Vincenzo Angelini: ''Contro di me- spiegò Del Turco nel 2008 – ci sono i poteri forti delle cliniche''

E dice oggi il presidente Chiodi: "Non avevo alcun dubbio che, prima o poi gruppi di pressione che hanno, o provano ad avere, interessi economici nella sanita', avrebbero iniziato ad agire per condizionare le scelte. Questi gruppi sono trasversali negli schieramenti politici, come sempre accaduto in Abruzzo.

Ma, questa volta – assicura Chiodi - non troveranno spazio per condizionare. Anche gli abruzzesi, cosi' come i cittadini di altre regioni italiane - aggiunge - hanno il diritto ad avere una sanità' di qualità' a costi sostenibili e giusti. Ciò e' possibile perché' altrove si e' realizzato. Ma le condizioni indispensabili affinché' ciò' accada sono: una corretta programmazione che tenga conto del reale fabbisogno di Sanità'; una Sanità' pubblica che elimini gli sprechi; una Sanità' privata che operi correttamente sulla base del fabbisogno reale e non su quello creato appositamente per fini diversi.

Difenderemo allora, il 'pubblico' virtuoso e il 'privato' che agisce nelle regole; perché' solo questa sinergia permetterà' a tanti imprenditori sanitari, che operano correttamente, di continuare a svolgere il loro lavoro nell'interesse prioritario del cittadino abruzzese che ha bisogno di cure sanitarie".

Chiodi, in un'intervista rilasciata al quotidiano Il Centro, fa poi chiarezza sul caso-Baraldi:' 'Il problema vero è che la Baraldi sta facendo un lavoro rigoroso sulla sanità pubblica e privata. Abbiamo dato tetti di spesa rigorosi, e da lì sono partiti gli attacchi. Ma noi stiamo facendo ciò che richiede il piano di rientro''. Chi ha orecchie per intendere, Daniele Toto, intenda.

 

Il leader dell'Italia dei Valori abruzzese, chiede a Chiodi di fare i nomi:

"Chiodi e' il Presidente della Regione, di una Regione martoriata dagli scandali, e non puo' permettersi di dire che gruppi di potere avrebbero iniziato ad esercitare pressioni per condizionare le sue scelte, senza fare contestualmente anche i nomi ed i cognomi".

"Non poteva dirlo prima - precisa Costantini - e non può' dirlo a maggior ragione oggi, dopo l' ennesimo caso torbido e melmoso che ha visto, a fronte delle critiche ed delle richieste di dimissioni rivolte da esponenti politici di entrambi gli schieramenti al sub commissario alla sanità' Baraldi, dimettersi inspiegabilmente l'altro sub commissario Rossini.

Evidentemente Chiodi sa, ma non dice. Ma se non dice e, soprattutto, se non denuncia alla Magistratura chi lo condiziona e gli impedisce di realizzare i suoi programmi, allora vuol dire - conclude - che e' complice ed e' perfettamente integrato ad un sistema che solo apparentemente dichiara di subire".

Sulle dimissioni di Rossini però Gianni Chiodi spiega: ''Le dimissioni del sub-commissario alla sanità, Giancarlo Rossini, non celano alcun mistero, Rossini mi ha scritto una lettera molto bella in cui, in sostanza, dice che ha ritenuto di non poter accettate l’incarico conferitogli dal governo in gennaio per ragioni pratiche.. In sostanza il governo, su mia richiesta aveva accettato di nominare due sub-commissari, il dottor Rossini e la dottoressa Baraldi, ma ripartendo a metà, fra di loro, il compenso economico per un solo commissario. Rossini ha ritenuto di non poter accettare perché dovrebbe venire qui in Abruzzo, ogni volta, dalla Toscana dove vive».

Non ne è convinto però il palrlamentare Pd Giovanni Legnini: ''Chiodi è nervoso perché è stato colto nel vivo, il Pd ha rivelato la situazione di caos generale e di enorme conflitto di interesse alla testa della sanità in Abruzzo.  La verità è che abbiamo un presidente immobile, una sub-commissaria che è anche consulente di cliniche private, un altro sub-commissario che ha rassegnato le dimissioni per ragioni tutte da chiarire, una giunta, un consiglio regionale e un assessore privi di ogni ruolo e funzione nella sanità. Il Pd denuncia la presenza di un colossale conflitto di interessi''.

 

 


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