Chiodi: nessuna colata di cemento con il Testo unico

Replica del Presidente Gianni Chiodi alle accuse rivolte da 10 associazioni ambientaliste al Testo unico per l'edilizia di favorire colate di cemento.Vedi  Wwf: in arrivo in Abruzzo la legge "Colata''

''La levata di scudi delle Associazioni ambientaliste non ha alcuna ragion d'essere. Il Testo unico sull'edilizia, in discussione in Consiglio regionale, ha tutt'altro che lo scopo di favorire nuove colate di cemento. Anzi. La nuova normativa ha il solo obiettivo di mettere ordine al settore, attraverso l'abrogazione di 8 leggi precedenti, che rispetta pur innovandole'' la replica del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, alle accuse di colpo di mano pro cemento lanciate da dieci Associazioni e Movimenti ambientalisti.

Sul primo punto contestato, relativo alle antenne, agli elettrodotti ed ai gasdotti, definiti selvaggi, il Testo unico non prevede niente di nuovo. Si rifà, infatti, ad una normativa approvata oltre 12 anni fa (legge 89 del 1998), ai tempi di Falconio Governatore e Pezzopane assessore all'Urbanistica, a sua volta espressione della legge 23 del 96 con gli stessi protagonisti, ed ancora in vigore. ''Noto dunque - commenta Chiodi - molta strumentalizzazione nella polemica, assente di contenuti e priva di contestualizzazione. Perchè solo adesso le critiche?

Quanto ai rilievi degli ambientalisti sui premi di cubatura, questa è stata una scelta consapevole da parte dell'amministrazione regionale che va a premiare (fino al 20 per cento) chi costruisce in alta efficienza energetica - prosegue - Saranno comunque i singoli Comuni a garantire l'applicazione della norma attraverso il recepimento del Testo unico. La scelta ha un duplice obiettivo: spingere gli operatori a recuperare o costruire in efficienza per migliorare il patrimonio edilizio; disincentivare nuove espansioni urbanistiche a scapito del terreno agricolo. Ed in questo senso la nostra proposta è innovativa. Sul green washing il Presidente invita a leggere l'art. 32 del disegno di legge sul governo del territorio, all'esame della Seconda Commissione, complementare al Testo edilizio, che chiaramente recepisce i suggerimenti forniti dalle associazioni ambientaliste, tanto che vi è richiamato il Protocollo di Itaca. ''Ciò dimostra - sottolinea Chiodi - che quando le osservazioni sono corrette e pacate, non abbiamo alcuna preclusione ad accoglierle''. Il Presidente respinge ai mittenti anche l'accusa di norma pro abusivismo: ''E' un argomento molto delicato e proprio perchè chiama in causa contenziosi amministrativi tra pubblico e privato abbiamo pensato di riproporre il contenuto della legge 52 tutt'oggi in vigore, già ampiamente consolidato nel territorio da tecnici pubblici e privati e imprenditori. Il Testo unico sull'edilizia, quindi, abroga la 52 ma non tocca una virgola delle disposizioni. Il punto sulla disciplina del territorio agricolo viene così; spiegato: ''E' lo stesso corpo dettato del titolo 7 della legge 18 dell'83. Abbiamo solo abrogato definitivamente quanto contenuto nelle leggi regionali 12 e 54 del 99, Governo Falconio, proposte da Coletti'' Queste ultime leggi, ancora in vigore, prevedevano - motiva ancora Chiodi - la possibilità di realizzare annessi agricoli, in zone rurali, anche da parte di non coltivatori proprietari di lotti da 3 mila metri quadrati''. Sui sottotetti, il Presidente fa notare che si tratta di una disposizione nazionale già adottata dal governo Del Turco (ma che intendiamo migliorare) e da quasi tutte le altre Regioni italiane: ''Lo spirito è quello di contenere il consumo del suolo, ottimizzando nel contempo l'uso del già costruito. Si propone di portare ordine all'utilizzo improprio di una parte dell'immobile, visto che per i sottotetti non si pagano Ici, tassa rifiuti ed oneri di urbanizzazione. Il presidente Chiodi, infine, a sostegno della validità del Testo unico sull'edilizia, cita, tra la novità introdotte, l'obbligo di tenuta del fascicolo del fabbricato che raccoglie tutte le informazioni progettuali, strutturali, impiantistiche e di sicurezza, per una trasparenza totale sulla storia dello stabile a tutela di tutti i cittadini abruzzesi.