Chiodi si difende dalle accuse su sanità e lavoro

23 Gennaio 2010   18:57  

Il Presidente della regione Gianni Chiodi affida ad un comunicato stampa la sua "difesa" dalle accuse dei consiglieri regionali D'Alessandro e Costantini che oggi lo hanno attaccato su Lavoro (il primo) e Sanità (il secondo) in occasione della presentazione del convegno del 2 febbraio del PD Abruzzo intitolato "la regione inChiodata" e del congresso regionale dell'Italia dei Valori svoltosi a L'Aquila.

CHIODI, LA CRISI E'GRAVE MA L'ABRUZZO STA REAGENDO
"La crisi e' grave, il centrosinistra ha lasciato macerie materiali e morali ma l'Abruzzo sta reagendo e va avanti in un percorso di risanamento anche etico". Lo afferma il presidente della Regione,Gianni Chiodi in riferimento alle dichirazioni di Camillo D'Alessandro (Pd).

"Mi dispiace - aggiunge Chiodi - che il consigliere Camillo D'Alessandro non lo comprenda ma lui non ha mai dovuto governare nulla, ne' un Comune, ne' una Provincia e quindi non puo' sapere che la demagogia e la propaganda finiscono per punire chi le fa, forse una metafora puo' aiutarlo a capire.

Prendiamo un motore rotto, nel momento in cui lo si aggiusta non puo' andare a pieni giri, solo dopo potra' farlo e farlo a lungo. Tra quattro anni - conclude Chiodi - misureremo i giri del 'motore Abruzzo' e forse D'Alessandro avra' imparato qualcosa".

 

DALL'UFFICIO STAMPA DELLA REGIONE SMENTISCONO COSTANTINI

Fonti dell'entourage del Presidente Chiodi ci fanno presente che la Corte dei Conti non ha bacchettato la Giunta Chiodi, ma in realtà le cartolarizzazioni sciagurate che hanno riportato comunque il deficit in rosso, di seguito un passaggio di "Milano Finanza"

La Corte dei Conti punta l'indice contro Campania, Abruzzo, Lazio, Sicilia e Molise. Gravi le posizioni di banche e advisor Anomalie anche nella selezione delle società veicolo olandesi

Oltre 11 miliardi di euro, più o meno quanto una manovra finanziaria. A tanto ammonta il debito legato alla sanità che Lazio, Campania, Molise, Abruzzo e Sicilia anni fa decisero di rinegoziare dando vita alle famigerate cartolarizzazioni. Un'operazione sciagurata, secondo la Corte ...

In un nostro precedente articolo avevamo parlato con l'allora assessore regionale al bilancio Giovanni D'Amico (Giunta Del Turco) proprio sulle cartolarizzazioni:

... D'Amico propone la convocazione degli obbligazionisti in tempi rapidi per la ricontrattazione e l'allungamento delle cartolarizzazioni, il completamento della manovra di correzione per 38 milioni di euro della spesa sanitaria del 2008, la sottoscrizione di nuovi contratti con le strutture private accreditate, correggendo e superando ogni potenziale contenzioso, in quanto la stabilita' futura dei contratti e' ritenuta dal Ministero condizione essenziale per la credibilita' della Regione nel rispetto degli accordi. "A tale scopo - ha precisato D'Amico - e' essenziale che il Consiglio Regionale approvi con urgenza le procedure di accreditamento per le quali ha gia' ricevuto proposta dalla Giunta". Alla luce di tali provvedimenti si potra' chiedere al Governo il rinvio delle modalita' di copertura dei debiti pregressi solo a seguito della verifica dei debiti effettivi e conseguentemente contrattare con lo stesso Governo il pagamento del debito definitivamente accertato attraverso un prestito dilazionato, con oneri finanziari a carico del bilancio regionale, da coprire con fiscalita' futura e non aggiuntiva...

Quest'anno, invece, lo stesso Chiodi in occasione della votazione della finanziaria regionale ci disse:

In materia sanitaria, come accennato, bisogna poi aggiungere alla spesa la somma di 150 milioni di euro, che puo' contare sulle entrate da maggiorazioni fiscali (140 milioni) e da parte della tassa automobilista regionale (10 milioni), che e' destinata a precisi obblighi derivanti dal Piano di rientro del deficit sanitario. Di questi 150 milioni di euro una parte, 98 milioni, finanziaria le rate di cartolarizzazioni, il restante copre invece i disavanzi del servizio sanitario regionale.

Insomma Chiodi dice che è vero che il deficit è in rosso e la Corte dei Conti ci ha bacchettato, ma che tutto questo è dovuto alle cartolarizzazioni effettuate dalla precedente amministrazione.



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