Chiodi va alla guerra contro le lobby, i medici e i potenti

Audizione-bomba in commissione parlamentare

10 Febbraio 2011   13:46  

Chiodi più che un commissario al debito sanitario, tutto calocatrice e forbici, appare sempre più come un Braccio da Montone che si scaglia lancia in resta contro quelle che lui considera le roccaforti dello spreco e del privilegio, che impediscono con ogni mezzo la riforma della sanità in Abruzzo.

A seguire infatti una eloquente ed anzi esplosiva antologia di sue dichiarazioni rese in sede di Commissione d'inchiesta parlamentare sulla sanità, presieduta dal deputato Idv Leoluca Orlando, che al termine dell'audizione ha definito estremamente gravi le accuse del commissario abruzzese. '' Sono in attesa - ha aggiunto Orlando - di conoscere ogni eventuale caso di denunciate iniquità, collusioni e privilegi. E il commissario Chiodi dovrà tornare con relazione sui controlli posti in essere o programmati per evitare il ripetersi di anomalie sprechi e disservizi''.

CHIODI VS I POTERI FORTI

''In Abruzzo ci sono poteri forti, lobby e che l'intero sistema sanitario è iniquo, illegale''

"I gruppi di interesse sono sempre in agguato e sempre gli stessi, sono loro che stanno resistendo al cambiamento, loro che hanno contribuito a generare questo sistema sanitario, approfittando della debolezza della politica che non ha assunto la leadership ed era arrendevole ai sistemi corporativi della sanità''

''I sindacati e le figure professionali dei medici, sono responsabili allo stesso modo: questo è il sistema contro il quale si sta combattendo, che è un sistema formato da gruppi di pressione antichi, possenti e forti che ritengono questo cambiamento pericoloso perché va ad intaccare posizioni di potere''

''I gruppi di potere erano e sono molto forti tanto nel pubblico quanto nel privato e la dimostrazione è nel numero altissimo di piccoli ospedali così come delle strutture accreditate: come esempio basti pensare che la psico-riabilitazione era tutta in mano ai privati, oppure che nell'ospedale di Gissi si facevano due ricoveri al giorno e che in Abruzzo c'erano cinque neurochirurgie. Era, è, un sistema che faceva comodo a tutti e che illudeva gli abruzzesi di avere una buona sanità sotto casa. È invece un sistema iniquo, perché sottrae beni a chi ne ha bisogno, è un sistema colluso perché fa comodo a tutti ma che non si può più tollerare.''

'' Noi stiamo portando avanti le riduzioni programmate, abbiamo tolto le prestazioni inappropriate, tagliato il 18 per cento dei posti letto sia nel pubblico che nel privato portando la soglia sotto il 3 per mille, come ha chiesto il ministero, e adoperato uno stop alle somme da rimborsare sulla mobilità passiva. Solo che, se questo accordo di confine non viene rispettato dalle altre Regioni, allora è tutto inutile''

''Chi doveva pensare a fare gli investimenti non l'ha fatto e ha utilizzato i fondi del servizio sanitario per altri scopi nel bilancio regionale, adesso noi dobbiamo pensare di cambiare tutto ed investire senza avere fondi. Un lavoro che andrebbe apprezzato anziché criticarlo e dichiararlo negletto''


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