Chiusa l'Inchiesta sull'Omicidio di Walter Albi: Tre Indagati Coinvolti

24 Ottobre 2023   18:44  

Un passo importante nell'indagine sull'omicidio di Walter Albi, l'architetto pescarese ucciso a sangue freddo davanti a "Il Bar del Parco" sulla Strada Parco a Pescara il primo agosto del 2022. Le indagini preliminari, guidate da un pool di magistrati sotto la direzione del procuratore capo di Pescara, Giuseppe Bellelli, sono giunte a conclusione, con l'invio di avvisi agli avvocati di tre indagati coinvolti nel caso.

I tre soggetti coinvolti sono stati identificati come Cosimo Nobile, noto come "Mimmo" ed indicato come il presunto esecutore materiale dell'agguato, Maurizio Longo e Natale Ursino, quest'ultimo con legami alla 'Ndrangheta ed accusato del presunto coinvolgimento come mandante dell'omicidio. Nobile e Longo rimangono detenuti nella città di Pescara, mentre Ursino è attualmente in libertà. Gli avvocati dei tre indagati hanno ora 20 giorni per preparare eventuali memorie o richieste di udienza con i magistrati.

La ricostruzione della Procura

Nell'avviso agli indagati della chiusura delle indagini preliminari, è inclusa una sintetica ricostruzione dei fatti e, in particolare, dei ruoli assegnati ai tre destinatari dell'avviso.

Il dispositivo legale recita: "In concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo criminale, Natale Ursino, il quale agiva in qualità di mandante interessato all'eliminazione di Walter Albi e Luca Cavallito; Maurizio Longo, identificato come un contatto qualificato di Ursino, incaricato di procurare il casco, il motociclo KTM 690 e la pistola "Beretta" modello 98 FS, calibro 9X21; e Cosimo Nobile, il cui ruolo era quello di esecutore materiale dell'agguato".

Il dispositivo legale prosegue spiegando che Albi e Cavallito erano stati presi di mira per diverse ragioni, tra cui il mancato rimborso di prestiti in denaro da parte di Albi e il non rispetto degli accordi per il trasporto di sostanze stupefacenti e/o il traffico di persone verso l'Australia. In particolare, Cavallito, secondo Ursino, avrebbe infranto accordi anche con Ursino stesso e Nobile, legati a precedenti operazioni di traffico di cocaina. Sembra che la droga non fosse giunta al suo porto d'arrivo concordato, né fosse stata recuperata da Cavallito.


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