308 rintocchi alla 3.32 del 6 aprile 2010 hanno ricordato le 308 vittime del disastro che ha colpito l'Aquila il 6/04/09, la data dopo la quale gli aquilani non sono piu' gli stessi di prima, l'aquila non è piu' la stessa di prima.
Rintocchi, che percuotono, uno ad uno, le profondità piu' intime della nostra coscienza.
Il Sincado Cialente, dopo un consiglio comunale strordinario vivo di contestazioni, alle 3.40 è stanco, provato, come tutti gli aquilani “308 rintocchi non finiscono mai, sono un dolore che non finisce mai. Forse solo stanotte -dice- si è capita la profondità del dramma aquilano.”
Il consiglio comunale che ha preceduto la fiaccolata del ricordo è stato molto vivace, pieno di contestazioni, poi l'unità e l'intimità delle della memoria.
“Dobbiamo ritrovare l'unità, altrimenti sarà tutto difficile” dice il Sindaco dell'Aquila alla fine di questa notte di ricordo e dolore e all'inzio di un nuovo giorno di lutto, “c'è tanta preoccupazione in tutti, c'è disperazione ma solo insieme potremo davvero farcela”.
Tra i singhiozzi e la disperazione di chi il 6 aprile 2009 ha perso gli affetti piu' cari l'appello del primo cittadino è a non abbandonarci gli uni gli altri, a non abbandonare la città, a non perdere mai la speranza.