Cialente: "A due anni dal sisma, la popolazione è sconfortata. Napolitano è segno di vicinanza"

06 Aprile 2011   10:32  

Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, rappresenta la vicinanza del Paese alla citta' dell'Aquila. A dirlo il sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente, intervistato da Rainews24 a margine delle celebrazioni per il secondo anniversario del sisma del 6 aprile 2009. Insieme a lui, fondamentale sara' la presenza di Gianni Letta: "Il presidente - ha dichiarato Cialente - ha riconfermato la sua solidarieta' alla citta'. Una delle poche cose che ricordo fu una sua telefonata la mattina del 6 aprile. Idealmente oggi rappresentera' tutto il Paese, i volontari, gli uomini della protezione civile, dell'esercito, dei vigili del fuoco, nei confronti dei quali tutti gli aquilani nutrono grande stima. Letta e' stato la persona che ha piu' ascoltato questo cratere terremotato e ha fatto da trade union con la compagine governativa".

"L'anno scorso, in occasione del primo anniversario del sisma, c'era piu' speranza perche' si veniva da una fase in cui si riconosceva al governo una grande presenza e una forte solidarieta'. Sono passati dodici mesi da allora e in questi giorni, l'unica cosa positiva e' stata che il 29 marzo si e' trovata un'intesa tra la struttura tecnica di missione e i nostri progettisti". E' quanto ha detto oggi il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, intervistato da Rainews24 in occasione delle celebrazioni del secondo anniversario del sisma del 6 aprile 2009. "Questo lungo periodo ha ridotto l'aspettativa dei cittadini, davanti al nulla fatto per rilanciare l'economia. Questo potrebbe definitivamente piegare gli aquilani". Al centro delle richieste che il sindaco dell'Aquila continua ad avanzare nei confronti del Governo, il rilancio di un'economia ancora al palo. Tornando sull'argomento delle sue recenti dimissioni, poi ritirate, Cialente ha parlato di un segno necessario da dare alle istituzioni per sensibilizzarle nei confronti della realta' aquilana: "con il senno di poi, mi sarei dovuto dimettere gia' a maggio del 2010, non solo adesso".

 Finita l'emergenza "si e' creato un meccanismo di grande indecisione. A livello locale la governance non ha retto. Dopo la fine dell'emergenza e delle deroghe, mi chiedo perche' ci siano ancora tanti commissari che hanno di fatto estromesso gli enti locali dalla ricostruzione, con evidenti problemi di comunicazione tra i vari soggetti chiamati in causa". E' quanto ha detto il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, a margine delle celebrazioni per il secondo anniversario del terremoto del 6 aprile 2009, intervistato da Rainews24. "Di 14 mesi - ha proseguito Cialente - 8 avremmo potuto risparmiarli".

 

 


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