Cialente: dopo il dolore anche l'umiliazione

07 Luglio 2010   18:33  

"Malmenati dalle forze dell'ordine e vilipesi dai rappresentanti di Governo. Dopo il dolore la nostra comunita', dignitosa e composta davanti alla tragedia, deve sopportare anche l'umiliazione". Cosi' il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente commenta la convulsa giornata di oggi a Roma. "La nostra manifestazione - ha dichiarato Cialente - era regolarmente autorizzata. I nostri uffici avevano inoltrato formale richiesta al Comune di Roma, fornendo tutte le opportune delucidazioni sullo svolgimento del corteo. Si era specificato che avrebbero partecipato all'iniziativa anche famiglie e persone anziane, chiedendo pertanto che ai pullman fosse concesso di accedere quanto piu' possibile vicino al luogo della manifestazione. Nessuno ci ha informato che altri presidi si sarebbero svolti a Montecitorio, ne' sono stati concordati conseguenti cambiamenti nel percorso". "Oggi abbiamo visto scene dolorose che hanno coinvolto padri e madri di famiglia, sotto gli occhi delle telecamere si e' consumato l'ennesimo insulto ad una comunita' che ha perso tutto, dalle case agli affetti ai posti di lavoro". "Eppure - ha concluso il sindaco - e' passato solo un anno dai giorni del G8 e da quando, nel momento della commozione collettiva, tutti i rappresentanti politici e di Governo venivano all'Aquila a incontrami. Mai avrei pensato, allora, che solo dopo 15 mesi avrei dovuto difendermi, e avrei dovuto difendere la mia comunita', da accuse vergognose e da una violenza immotivata che, come tutto il mondo ha visto, purtroppo non e' stata solo verbale. Il presidente Berlusconi aveva dichiarato tempo fa che non avrebbe piu' inviato all'Aquila la Protezione civile nel timore di qualche 'mente fragile' che potesse sparare in testa a uno di loro, mi pare invece che il pericolo lo corrano gli aquilani quando escono dalla citta', visto che oggi, ad essere colpiti in testa, sono stati loro".


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