Ciampi: "Consorziare i piccoli comuni è strategico"

Oggi a Rocca di Mezzo (Aq) per partecipare alla due giorni dell´Associazione nazionale comuni italiani (Anci) il presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha invitato i piccoli comuni a consorziarsi essendo questa l´unica strada "per riuscire a fare cose nuove". "Ho avuto modo - ha detto l´ex presidente - di apprezzare i grandi pregi dei piccoli comuni, sia per quanto riguarda la loro storia, sia per quanto riguarda, attualmente, la capacità di riuscire a fare cose nuove, anche cercando di consorziarsi". "Il mondo dei piccoli comuni - ha poi aggiunto - è uno scrigno di straordinarie memorie e tesori, ricchezze che vanno preservate e conservate con lo sforzo di tutti. Le politiche devono perciò essere adatte e sostanziali". "Insisto su questo fatto di fare iniziative congiunte - ha detto in conclusione Ciampi - con risparmio di risorse e con maggiori risultati". Dello stesso avviso anche il sottosegretario alle politiche giovanili Giovanni Lolli che ha affermato: "Quello dei piccoli comuni non è un problema, ma una risorsa. Bisogna fare investimenti e non assistenza per valorizzare le risorse che hanno i piccoli comuni. La battaglia culturale e politica deve essere fatta congiuntamente". Il presidente della Regione Ottaviano Del turco, mantendendo la stessa linea ha osservato che "in situazioni di difficoltà tutti sono chiamati a fare uno sforzo di solodarietà, perchè solo in questo modo si può aiutare che è piccolo a diventare grande - ed ha poi aggiunto - non bisogna credere che i problemi dei piccoli sono tutti uguali. Bisogna analizzare ogni singola situazione, in profondità". La presidente della Provincia di L´Aquila Stefania Pezzopane ha invece affermato che la partita dei piccoli comuni potrà essere vinta solo sul piano della qualità dei servizi offerti ai cittadini. Ha poi sottolineato ome avvicinare i giovani cha abitano in piccoli comuni, ma che pensano in grande, possa essere una strategia efficace per dare nuova linfa e speranza a quei territori che proprio i giovani sono costretti a lasciare a causa della mancanza di infrastrutture.