Ciccia di porco e cortina di ferro. Piscicelli è tra noi?

Gli inquisiti lavorano nel cantiere sismico

17 Febbraio 2010   14:18  

TESTI DELLE INTERCETTAZIONI - ''Nel mondo i sono paesi sviluppati, sottosviluppati, paesi emergenti. E poi c'è l'Italia, un paese-emergenza''
Così ieri sera  il comico Crozza nella trasmissione Ballarò ha stappato un sorriso a tutti, in un momento che non invita però certo al buonumore.  Ospite del trasmissione anche Guido Bertolaso che conferma ''resto al mio posto e vado avanti'' , ''voglio essere ascoltato al più presto dai magistrati per chiarire e dimostrare la mia estraneità alle accuse'' e soprattutto afferma:  ''Ho eretto una cortina di ferro per impedire che chicchessia potesse arrivare all'Aquila con la speranza di poter speculare sui nostri terremotati.''

Eppure dagli sviluppi dell'inchiesta, e dalla pubblicazione di nuove inquietanti stralci delle 20mila pagine di intercettazioni, questa cortina non sembrerebbe essere così impenetrabile.

Un passaggio su tutti, Francesco De Vito Piscicelli e il cognato Pier Francesco Gagliardi, gli  imprenditori ridevano all'alba del terremoto pregustando ricchi affari, avrebbero lavorato eccome nei cantieri aquilani: Parlando di un appalto poco appetitoso sul Lago di Garda dicono infatti:  ''... No... lascia perdere... mò c’é il terremoto da seguire... ''Ma già mi hanno chiamato a me,  la prossima settimana devo dare sei escavatori e venti camion.''.

E la conclusione del loro dialogo è per gli aquilani terremotati è un'altra pugnalata: ''uhm... certo lì adesso ci fanno carne da porco lì...'' ...Eh già , là c’è da ricostruire dieci anni..''.
 
E non è tutto: da un altra indagine dei Ros,  il funzionario ministeriale Antonio Di Nardo, altro inquisito, e descritto come ''in rapporti con esponenti della camorra'', si sarebbe prodigato per trovare appalti proprio al De Vito Piscicelli, in  particolare grazie, secondo gli inquirenti, i buoni rapporti con il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, anche lui sotto inchiesta.

E ancora: anche l'azienda toscana Btp i cui vertici sono indagati dai pm toscani, a cominciare da Riccardo Fusi, acusato di corruzione, avrebbero lavorato all'Aquila entrando in società con il consorzio Federico II, composto dagli imprenditori aquilani Ettore e Carlo Barattelli, Emidio Vittorini, Marinelli ed Equizi.
Appalti per circa 12 milioni  per la costruzione di moduli scolastici, lavori nella caserma Pasquali   puntellamenti,recupero di opere d’arte.  Lavori appaltati a chiamata diretta  dalla Protezione civile e dal Comune dell'Aquila.

Il sindaco Massimo Cialente, nonché vice-commissario alla ricostruzione,  davanti a questi sviluppi inquietanti  parla oggi di pugno allo stomaco, e promette: ''siamo i primi  a volere chiarezza e e assoluta trasparenza, come dimostra  il data base di tutte le ditte impegnante nel cratere che stiamo ultimando e che presto renderemo pubblico.''


LE INTERCETTAZIONI

9 aprile  Francesco De Vito Piscicelli e  Pierfrancesco Gagliardi

''LI' ADESSO CI FANNO CARNE DA PORCO''

Gagliardi: «...Senti un po’ ma... tu vuoi fare... un bel... un bell’appalto sul lago di Garda... da 7 milioni... o è troppo lontano... è una rottura di coglioni».
Piscicelli: «... No... lascia perdere... mò c’é il terremoto da seguire...».
G.: «...Sì, giusto, bisogna concentrarsi lì...».
P.: «...Capito?
G.: «...Perché lì partono a duemila all’ora adesso... »
P.: «...Ma già mi hanno chiamato a me...»
G.: «...ma veramente? »
P.: «...Sì, la prossima settimana devo dare sei escavatori... venti camion...».
G.: «...Li devi dare...?».
P.: «...Sì...».
G.: «...così...».
P.: «...Sì così funziona nelle emergenze... tutto in economia...».
G.: «...Ah!...glieli dai e poi dopo si fa in economia... cioè tot ore, tot al giorno...».
P.: «...Sì...sì, sì...».
G.: «...Ah...».
P.: «...Questo per le emergenze...».
G.: «...Uhm, uhm... certo lì adesso ci fanno carne da porco lì...».
P.: «...Eh là c’è da ricostruire dieci anni...».

 

16 aprile 2009 - Antonio Di Nardo,  funzionario del ministero, e Francesco De Vito Piscicelli:

''VERDINI NON VUOLE GENTE CHE VEDE''
 
Di Nardo: «...Senti io penso martedì facciamo quell’incontro... quello con Denis... con questo però andiamo al Circolo o no... hai detto così?... non vuole gente che vede...».

Piscicelli: «E allora ce ne andiamo al Circolo... noi tre».

 

22 luglio - sms di Liborio Fracassi, direttore tecnico del consorzio «Federico II» all'indagato Riccardo Fusi, presidente Btp

''IN FERIE ALL’AQUILA!''

«Abbiamo vinto il primo appalto: una scuola per 7,3 milioni da consegnare chiavi in mano il 10 settembre. È il primo, gli altri a breve. Ferie all’Aquila».

Riccardo Fusi, presidente della toscana Btp. e Riccardo Nencini, presidente del consiglio regionale della Toscana

''VAI, LÌ TI CONOSCONO''

Nencini: «Ascolta bello sto venendo via ora dall’Aquila... ho parlato di te... ma lì sei conosciuto...».

Fusi: «Sono conosciuto però murano quegli altri, capito... sì. sì... ma se tu ci metti le mani te è meglio».

Nencini,  fa capire che s’impegnerà per promuovere un incontro, il 16 luglio aveva consegnato 500mila euro alla Regione Abruzzo come donazione per la ricostruzione.


Liborio Fracassi, Consorzio Federico II e  Riccardo Fusi, presidente Btp

''ALL'AQUILA C'E' TANTA ROBA''

I due parlano dei lavori all’Aquila e in particolare negli immobili Carispaq.
Fusi: «Scusi, si è visto con quella persona di Vasto?».
Fracassi: «Sì, sono andato, l’ho incontrato, l’ho sentito, ma era impegnato con le elezioni e l’ho richiamato».
Fusi: «Va bene, ma lì come va?».
Fracassi: «Bene benissimo dico no bene, benissimo».
Fusi: «Ah».
Fracassi: «Già gliel’ho detto. L’ingegnere Marchetti ci ha firmato il nulla osta».
Fusi: «Eh».
Fracassi: «Stiamo già preparando tutti i preventivi adesso con la banca. Per cui abbiamo predisposto un po’ tutto... venerdì prossimo il consiglio d’amministrazione ci dà il via a fare sia l’opera dentro a palazzo Branconio che è quella della messa in salvaguardia di tutti i monumenti dentro a quel palazzo tutti affreschi, tutti decori... poi tutti i ponteggi sia del palazzo della banca sia del palazzo Branconio».
Fusi: «La perdo, va via la voce».
Fracassi: «Comunque c’è tanta roba. Stiamo facendo tanta roba».
Fusi: «Bravo».


Denis Verdini, coordinatore nazionale Pdl e Riccardo Fusi:

''HO PARLATO CON GIANNI''

Verdini: «Buongiorno, allora ho parlato con Gianni che ha portato tutto a Bertolaso. Richiamerà, però io comunque gli farei anche... visto che loro hanno buoni rapporti... li farei sollecitare anche da loro... vedrai.. tu chiama.. poi semmai intervengo io.. l’incontro dovrebbe avvenire con lui... perché è lui quello che..».
Fusi: «Ma chi ce lo fissa? Se non ce lo fissa lui non siamo in grado di fissarlo noi...».
Verdini: «Allora... lui mi ha detto che ha passato tutto e che richiamerà... dicevo.. siccome gli amici lì dell’Aquila lo conoscono ... così mi hanno detto...».

Alcuni giorni dopo  Verdini è insieme al governatore dell’Abruzzo Gianni Chiodi.


Fusi: «Ciao... buongiorno senti sono qui insieme al presidente Chiodi.. come si chiama il vostro Consorzio, scusami?...Vittorio Emanuele II ».
Verdini: «Come si chiama l’imprenditore di lì?».
Fusi: «Ti posso richiamare subito?».
Verdini gli passa il governatore Chiodi: «Buongiorno Presidente... piacere di conoscerla... sono Riccardo Fusi... e quando vengo giù vengo a prendere un caffé da lei».
Chiodi: «Il mio numero di telefono se lo vuole segnare per cortesia?...».
Verdini a Fusi:  «Va a trovarlo... ti spiega un po’ tutto... lui è un amico...».

 

 


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