Ciclone Boris: come l'umidità e la bassa pressione hanno scatenato piogge estreme

16 Settembre 2024   09:43  

L'arrivo del ciclone Boris ha causato una forte ondata di maltempo, originata da una combinazione di fattori atmosferici che hanno coinvolto umidità proveniente sia dal Mediterraneo che dal Mar Nero, creando un sistema ciclonico di grande intensità con conseguenze alluvionali significative.

Il ciclone si è formato grazie all'aria fredda di origine artica, una condizione rara per il periodo e per il clima attuale, che si è spostata sull'Europa meridionale. Questo ha generato un minimo di bassa pressione sul golfo di Genova, il quale si è successivamente diretto verso l'Europa centrale, intensificato dal continuo afflusso di umidità.

Le temperature dell'acqua nei mari coinvolti erano superiori alla media stagionale, contribuendo a un elevato apporto di umidità che è stata trasportata verso l'Europa centrale, amplificando ulteriormente l'intensità del sistema ciclonico.

Un altro elemento chiave è stata la lenta evoluzione della bassa pressione, rimasta bloccata a causa della presenza di anticicloni sui suoi lati. Questo fenomeno ha portato a precipitazioni estreme, in particolare nelle regioni montuose, dove l'orografia ha ulteriormente amplificato le piogge, causando inondazioni devastanti.

È interessante notare che i modelli numerici avevano previsto l'eventualità di precipitazioni estreme almeno 5-7 giorni prima. La capacità dei modelli meteorologici di anticipare eventi di questo tipo è migliorata significativamente negli ultimi anni, un avanzamento cruciale per la pianificazione delle emergenze e la gestione del rischio. Questo miglioramento nella previsione permette una preparazione più efficace e tempestiva, riducendo l'impatto degli eventi meteorologici estremi.


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