Animali uccisi a Montesilvano durante un’operazione di selecontrollo: indignazione dei cittadini e richiesta di interventi concreti del WWF.
Tre cinghiali sono stati abbattuti a colpi di fucile nel parco della Libertà di Montesilvano, un’area frequentata da famiglie con bambini e animali domestici. L’intervento, eseguito da una squadra di selecontrollo con il supporto della Polizia Municipale e della Polizia di Stato, ha generato una forte ondata di indignazione tra i residenti e le associazioni ambientaliste. Il WWF Abruzzo ha duramente criticato l’episodio, definendolo una "barbarie evitabile", e ha sottolineato l’urgenza di misure alternative per la gestione della fauna selvatica.
Secondo la ricostruzione del WWF, i cinghiali sarebbero entrati nel parco attraverso un buco nella recinzione, già segnalato ma mai riparato. Durante l’intervento, i presenti sono stati invitati ad allontanarsi e gli animali spinti verso il limite del parco. Tuttavia, uno degli esemplari è stato abbattuto mentre si nutriva sotto un albero, mentre gli altri due sono stati uccisi vicino alla recinzione durante il tentativo di fuga.
Indignazione e accuse di gestione inefficace
L’episodio ha scatenato reazioni di rabbia da parte dei cittadini, molti dei quali si sono detti inorriditi. Il WWF ha segnalato che non è il primo caso simile nella zona e che episodi analoghi si sono verificati in passato senza un’adeguata comunicazione ai residenti. Filomena Ricci, delegata del WWF Abruzzo, ha criticato le amministrazioni locali e regionali per non aver implementato strategie di prevenzione, come il monitoraggio delle aree critiche e la manutenzione delle recinzioni. Ha inoltre proposto l’istituzione di un tavolo permanente presso le Prefetture per studiare soluzioni più efficaci e sostenibili.
La questione del selecontrollo
Il selecontrollo, una pratica autorizzata per regolare la presenza di fauna selvatica nelle aree urbane, è oggetto di dibattito da tempo. Secondo le associazioni ambientaliste, l’abbattimento sistematico degli animali non risolve il problema, ma rischia di aumentare il conflitto tra fauna e cittadini, contribuendo a una percezione negativa della presenza della fauna selvatica. Il WWF sottolinea che una gestione responsabile dovrebbe includere interventi preventivi, come la messa in sicurezza delle aree sensibili, campagne di sensibilizzazione e tecniche non letali di controllo della popolazione animale.
Richieste di intervento immediato
L’associazione ambientalista ha chiesto con forza un cambio di rotta, invitando gli enti preposti a implementare piani di gestione che bilancino sicurezza e rispetto per la fauna. Il WWF propone inoltre un confronto tra amministrazioni, esperti e cittadini per individuare soluzioni che evitino il ripetersi di episodi simili.
L’accaduto solleva interrogativi più ampi sulla gestione della fauna nelle aree urbane e sulla necessità di interventi coordinati che evitino la polarizzazione tra sicurezza pubblica e tutela ambientale.