Cnel-Istat, italiani più diffidenti, giovani insoddisfatti

26 Giugno 2014   11:21  

Gli italiani contano ancora molto sul sostegno di famiglia e amici ma hanno, piu' in generale "un sentimento di profonda diffidenza e sfiducia negli altri". Quanto alla soddisfazione nei confronti della vita, cala fortemente per i giovani, sfiduciati da crisi e disoccupazione.

Secondo il rapporto Bes 2014 (Benessere Equo e Sostenibile), presentato oggi da Cnel e Istat, infatti, "nel 2013, solo il 20,9% delle persone di 14 anni e piu' ritiene che gran parte della gente sia degna di fiducia. L'Italia e' uno dei paesi Ocse con i piu' bassi livelli di fiducia verso gli altri, e il minimo e' raggiunto proprio nel Mezzogiorno (17,2%), che presenta i valori piu' critici per tutti gli indicatori riferiti alle Relazioni sociali". 

Le reti di aiuto informale, quelle familiari in particolare, rappresentano invece un sostegno fondamentale nel corso della vita: la quota di popolazione che ha dichiarato di avere parenti, amici o vicini su cui contare, e' passata dal 76% del 2009 all'80,8% del 2013. Quanto alla soddisfazione per la propria vita, dopo la forte contrazione registrata nel 2012, il rapporto segnala che la quota di popolazione che dichiara elevati livelli di soddisfazione per la propria vita e' sostanzialmente invariata (35%).

Un caso diverso e' quello dei giovani di 20-24 anni, per i quali l'indicatore di soddisfazione cala dal 37% del 2012 al 32,5% del 2013 (nel 2012 era gia' sceso di 10 punti rispetto al 45,8% dell'anno precedente). Stesso andamento si osserva anche tra i laureati (l'indicatore di soddisfazione passa dal 43,4% del 2012 al 41,7% del 2013) e tra i residenti nel Nord (l'indicatore scende dal 40,6% al 39,5% dopo gli oltre 8 punti persi nel 2012). 

Nel Settentrione, inoltre, diminuisce la percentuale di quanti guardano al futuro con ottimismo (dal 27,1% del 2012 al 25,6% del 2013), contro una sostanziale stabilita' osservata, in media, per l'intero Paese. In calo anche la soddisfazione per il tempo libero: la quota di popolazione che si dichiara molto o abbastanza soddisfatta per il tempo libero, infatti, passa dal 65,9% del 2012 al 63% del 2013.

La flessione e' piu' marcata per le classi di eta' anziane e nel Centro-Nord. Le donne si confermano meno soddisfatte degli uomini (61,2% contro il 65%), con differenze che si accentuano a partire dai 45 anni in poi. Inoltre, nella soddisfazione per il tempo libero, le differenze tra le diverse classi sociali tendono ad ampliarsi, a svantaggio delle persone con titolo di studio basso, degli operai, dei disoccupati e dei ritirati dal lavoro.


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