Codacos contro la manovra, accorpare i giorni festivi stravolge le tariffe dell'energia

18 Agosto 2011   10:06  

Il Codacons contro il decreto anticrisi, almeno per quello che concerne l'accorpamento dei giorni festivi. Una misura che, per l'associazione, non tiene conto delle tariffe energetiche che variano tra giorni feriali e festivi. Applicando tout court il decreto si finirebbe, insomma, per danneggiare il cittadino o le aziende, nel caso in cui esse fossero costrette a ritarare, all'ultimo momento, i contatori di luce e gas. "Il decreto anticrisi prevede l'accorpamento delle festivita' laiche, ma senza stabilire fin da subito il criterio che sara' utilizzato", spiega l'associazione di difesa del consumatore. Ogni anno, cioe' entro il 30 novembre dell'anno precedente, ci sara' un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per stabilire se le feste cadranno il venerdi' precedente ovvero il lunedi' seguente la prima domenica immediatamente successiva ovvero coincidano con tale domenica. Per il Codacons "questa soluzione e' inaccettabile perche' non tiene in alcun conto il fatto che, con le nuove tariffe biorarie dell'elettricita', nei giorni festivi si paga di meno. Ma per rendere effettivo questo diritto contrattuale, occorre che i contatori elettronici siano programmati in tal senso". E' per questa ragione che, in occasione del 17 marzo 2011, "i consumatori restarono fregati e finirono per pagare la tariffa piena nonostante il giorno fosse diventato festivo. Era, infatti, tecnicamente impossibile, oltre che un costo esorbitante, che le aziende potessero riprogrammare milioni di contatori in pochi mesi. Ricordiamo - aggiunge il Codacons - che per inserire le nuove fasce F1, F2 ed F3 ci sono voluti due anni di tempo e l'operazione non e' ancora conclusa. Ecco perche', cambiare di anno in anno l'accorpamento del 1 maggio, 25 aprile e del 2 giugno, invece che stabilire fin da subito come accorparle, significa o un costo esorbitante per le aziende del settore elettrico o, nel caso siano accorpate di lunedi' o di venerdi', una fregatura per i consumatori, che finirebbero per pagare una tariffa piena invece di una scontata". Il Codacons, inoltre, ricorda che "le festivita' sono un diritto acquisito e che, quindi, vanno comunque remunerate al lavoratore".


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