Coldiretti da Cernobio: Italiani sprecano meno e cambiano spesa

19 Ottobre 2012   12:50  

Porzioni piu' ridotte e cibi avanzati nel frigo per consumarli a cena o il giorno dopo.
I dati sono stati presentati dalla Coldiretti nel corso del Forum internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione a Villa d'Este di Cernobbio.

Il 59 per cento delle famiglie torna alle buone abitudini riducendo o annullando del tutto lo spreco di cibo. "I comportamenti degli italiani nel tempo della crisi", e' l'indagine realizzata da Coldiretti-Swg, che fotografa come nel Bel Paese si sta affrontando la recessione economica.
Tra coloro che hanno ridotto lo spreco, il 67 per cento lo ha fatto con una spesa piu' oculata, il 59 per cento utilizza quello che avanza per il pasto successivo, il 40 riduce la quantita' acquistata e il 38 guarda con piu' attenzione alla data di scadenza.
 "Si tratta forse dell'unico elemento positivo della crisi in un Paese come l'Italia dove a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre dieci milioni di tonnellate", ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini. "Gli sprechi alimentari - ha aggiunto - in Italia equivalgono a un valore annuale di ben 11 miliardi di euro.
L'usanza molto diffusa ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio: la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al Sud la frittata di pasta.
I piatti antispreco - conclude Marini - sono tanti, basta solo un po' di estro e di attenzione". 
 La crisi taglia i consumi e cambia il menu degli italiani che a tavola portano piu' pasta (+3,6 per cento) e meno bistecche (-5,5 per cento), con una flessione media degli alimentari stimata vicina al 3 per cento. 
Sulle tavole anche meno pesce (-1 per cento) e ortofrutta (-0,9), mentre salgono gli acquisti di pane (+1,3 per cento).
Torna anche il "fai da te" casalingo, con l'aumento record degli acquisti di farina (+8,3 per cento), uova (+5,3) e burro (+2,8).
 "Preparare in casa il pane, la pasta, le conserve, lo yogurt o le confetture oltre a essere divertente e salutare aiuta a risparmiare garantendosi la qualita' degli ingredienti utilizzati", ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. La necessita' di spendere i soldi per i beni essenziali ha fatto crollare gli acquisti di beni di nicchia, come i prodotti equo solidali abbandonati dall'8 per cento degli italiani. Scendono anche gli alimenti etnici, ai quali ha rinunciato nell'ultimo anno il 7 per cento degli italiani.
La crisi, dunque, colpisce anche la solidarieta' verso il Terzo mondo, mentre poco meno della meta' degli italiani (46 per cento) continua ad acquistare regolarmente o qualche volta prodotti bio per i quali l'Italia detiene la leadership nel numero di imprese in Europa.
Nonostante le difficolta' economiche, invece, resta l'opposizione agli organismi geneticamente modificati, che sono considerati meno salutari da ben il 57 per cento degli italiani.


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