Comitato V.I.A.: nessun ostacolo al Prit. E mentre l'Europa è sostenibile, l'Abruzzo guarda indietro

Bloccati parco eolico di Tornimparte e discarica di Capistrello

11 Aprile 2012   17:08  

Un piano da far tremare i polsi alla regione verde d’Europa, con il 35% del territorio tutelo, se il consiglio regionale deciderà di darne approvazione. Per ora nessun ostacolo ad opere faraoniche per i trasporti abruzzesi è stato posto dall Commisione di impatto ambientale della regione Abruzzo.

Il comitato riunitosi oggi a L’Aquila ha approvato la valutazione di incidenza ambientale del piano regionale trasporti, il Prit, valutazione espressa dalla Proger per conto della regione stessa. Una valutazione invece osteggiata dalle associazioni ambientaliste e in extremis dal Parco delle Maiella. La valutazione della Proger secondo il WWf non tiene in alcun conto l’habitat naturale, le peculiarità di flora e fauna delle aree dove le opere intrastrutturali extraurbane, ovvero statali e autostrade, dovrebbero essere realizzate.

E Quando in Germania si punta a dar vita ad autostrade ciclabili in Abruzzo si lavora per raddoppiare il trasporto su gomma. Ora toccherà quindi al consiglio regionale bloccare, se vorrà, opere incredibili. Come il previsto raddoppio della Statale 16 a sud di Ortona  fino alla riserva del fosso delle Farfalle in piena area di quello che dovrebbe divenire Parco della Costa Teatina. Il Prit prevede nuovi piloni di statale verso sud fino alla riserva naturale della leccata di Torino del Sangro. E ancora, due tunnel, uno sotto il monte Morrone, a Popoli, un altro, verso Navelli, dietro lo sorgenti del fiume Giardino, che alimenta i bacini idrici delle città di Chieti e Pescara, e del fiume Pescara. Non basta, mentre in nord Italia si lotta per il trasporto veloce su ferro, in Abruzzo si progetta il raddoppio  dell’adriatica verso l’interno nella zona da Città Sant’Angelo a Roseto e nell’area di Vasto tagliando quindi le splendide colline di ulivi.

E nel Prit c’è spazio anche per la Pedemontana da Teramo a Penne e fino a Loreto e da Guardiagrele a Gissi, con un costo che solo da Guardiagrele a Casoli si aggira su oltre 100 milioni di euro. E l’ABruzzo che secondo l’istituto Tagliacarne è la seconda regione d’Italia per infrastrutture viarie extraurbane, guarda ancora all’aumento del trasporto su gomma, mentre al Brrennero rinunciano al terzo tunnell per valutazioni di impatto ambientale.

A L'Aquila invece il comitato V.I.A. blocca sia il parco Eolico di Tornimparte sia la discarica di Capistrello.

di Barbara Bologna


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