Commerciante in sciopero della fame per un cantiere-lumaca

La protesta dei gestori di via Strasburgo

27 Febbraio 2009   16:04  

Lavori infiniti, strade incompiute e impraticabili, progetti approvati e mai avviati, clientela falcidiata dallo squallore di quartieri mai riqualificati, spenti dalla tirannia di cantieri in eterno corso d'opera. E' il grido d'allarme di alcuni commercianti di Montesilvano, che oltre alla celebre crisi economica che strangola i consumi delle famiglie di tutta Italia, sono chiamati a fare i conti con l'ulteriore problematica dei cantieri lumaca, quelli che stravolgono strade, vicoli e piazzette in attesa di riconversione urbana, e che soprattutto rendono poco confortevole e a volte impraticabile il percorso che dovrebbe avvicinare la clientela cittadina alle vetrine dei negozi, e delle attività locali.

Detto in tali termini sembra un'esagerazione. Ma come diceva Kahlil Gibran "un'esagerazione è una verità che ha perso la calma". E qualcuno, in via Strasburgo, la calma l'ha persa per davvero. Si chiama Antonio Gaspari il commerciante che ieri ha proclamato lo sciopero della fame contro il fermo dei lavori che avrebbero dovuto collegare corso Strasburgo a via Portogallo. Il proprietario dell'erboristeria costretta a chiudere i battenti per il rovinoso calo d'affari in atto nel quartiere è stato molto chiaro in merito allo stop dell'alimentazione che intendere infliggersi: non si fermerà fin quando i lavori non avranno ripreso il loro corso.

Intanto sono sempre più numerose le prove di solidarietà che giungono dalle attività commerciali sorte nella stessa via, anch'esse in palese difficoltà per i disagi che il mancato termine dei lavori ha arrecato loro. Sulle vetrine e le saracinesche appartenenti ai negozi colpiti dal cantiere lumaca, il coro di proteste dirette al Comune si esprime tramite il vivace e appassionato stampatello dei cartelli: "Chiuso causa promesse non mantenute", "Ci avete lasciati soli con le vostre false promesse e le nostre vane speranze. Qui si chiude", e ancora "Strade che non esistono, negozi che chiudono. Montesilvano città davvero?".

Ad organizzare la mobilitazione è stato il comitato del quartiere "Il Gabbiano". Dopo il diniego da parte del sindaco Pasquale Cordoma a un dibattito con i cittadini, l'associazione ha inoltrato al municipio la richiesta di accesso agli atti che contengono le convenzioni stipulate dal Comune e le imprese D’Andrea & D’Andrea e Di Properzio, incaricate di eseguire i lavori. Scopo del comitato è di "verificare gli adempimenti riguardanti le opere di urbanizzazione eseguite dalle ditte" nel Pp1.

Gli esercenti di via Strasburgo affermano di sentirsi delusi dal comportamento del Primo cittadino. " Montesilvano sembra una città fantasma rasa al suolo dopo un bombardamento -afferma senza mezzi termini una nota firmata dal direttivo del comitato, dai commercianti e dai residenti- se non si è in grado di amministrare un quartiere, figurarsi un’intera città tanto più se non si è coesi all’interno della giunta accusandosi l’un l’altro. Quando si dà la caccia ai capri espiatori- conclude la nota- è segno che l’amministrazione non va. Il comitato chiede al sindaco sincerità e coerenza per ammettere che non è in grado di amministrare il Pp1 e l’intera Montesilvano".  Seguiranno nei prossimi giorni notizie sulle reazioni del Sindaco Cordoma, e sulle condizioni del commerciante che ha proclamato lo sciopero della fame.



GDC

 

 


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