Comune, è ancora scontro fra Sinistra democratica ed il Pd

Non si vede soluzione alla lacerazione politica

14 Agosto 2008   13:30  

Non sembra vedersi via d'uscita alla crisi fra Sinistra Democratica ed il sindaco Massimo Cialente, che sembrava risolta, dopo un anno di difficile convivenza a Palazzo Margherita, con l'incontro fra i segretari di Pd e Sd, Roberto Riga e Luca D'Innocenzo.

Sinistra democratica, che conta due consiglieri comunali, non è mai entrata nella amministrazione attiva, inizialmente perchè il sindaco, prima della sua adesione al Pd, era considerato espressione del partito, successivamente per la posizione costantemente critica nei confronti dell'operato di Cialente, che l'ha portata nei mesi scorsi all'uscita ufficiale dalla maggioranza.

Oggetto dello scontro, le resistenze del sindaco alla proposta di riacquisizione del complesso ex-Sercom, lo scontro intrapreso dalla giunta con la circoscrizione di Santa Barbara sul futuro della zona, la realizzazione di due nuovi mega parcheggi a San Bernardino e San Silvestro contestata da Sinistra democratica.

Già il maggio scorso le parole di Sinistra Democratica erano state chiare, “occorre aprire una riflessione all'interno della coalizione” ritenendo, testualmente, che “alla grande forza del risultato elettorale non siamo stati in grado, come coalizione, di corrispondere con una adeguata spinta al necessario cambiamento”.

In questi giorni, anche a seguito della nomina di due nuovi assessori prima e la sostituzione di altri due dopo, Sinistra Democratica ha rincarato la dose, con parole durissime: il Pd ha trasformato il Comune in un privè, i rimpasti sono solo un guazzabuglio, ed il governo cittadino è un governo a quote.

Non si è fatta attendere, dopo le ultime note di D'Innocenzo, la replica del Pd.

“Gli aquilani si aspettano che la maggioranza sostenga un programma improntato ai fatti concreti, il resto non ha importanza” ha affermato il capogruppo consiliare del Partito democratico, ribadendo la differenza fra un Pd che accetta la sfida della governabilità e coloro che, invece, preferiscono una serie di slogan.

A ciò si aggiunga – si difende il Partito Democratico - che noi non siamo arrivati al governo di un luogo dove poter realizzare tutto quello che si pensa, vista la triste eredità raccolta dopo le elezioni dello scorso anno.

Il partito di Veltroni, dunque, dice basta alle sfiancanti richieste di verifica che hanno ingessato l’amministrazione.

Chissà, a questo punto, se c'è ancora quella disponibilità, dichiarata appena la scorsa settimana, ad aprire le porte della giunta alla Sinistra democratica.

(MS)


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