Con il terremoto di giorno sarebbe stata un'ecatombe nelle scuole

Grandi rischi, 4000 scienziati scrivono a Napolitano

19 Giugno 2010   11:36  

Che l'ora notturna del terremoto del sei aprile ne aveva limitato gli effetti e anche il numero delle vittime, lo si era capito e detto più volte. Compresa quella in cui il procuratore della Repubblica Alfredo Rossini che ha aperto quasi duecento fascicoli riguardanti altrettanti edifici crollati, riferendosi alla Facoltà di Ingegneria di Roio sostenne che se la scossa fosse arrivata di giorno durante le ore di lezione lì, ci sarebbero potuti essere duemila morti.
Oggi a confermare che il numero di vittime poteva raggiungere cifre a tre zeri ci sono le verifiche che i consulenti della Procura stanno portando avanti sugli edifici pubblici gravemente danneggiati, fra i quali alcune scuole. Il quadro che ne esce fa rabbrividire.
I periti hanno riscontrato strutture trascurate, mancati adeguamenti alle disposizioni di sicurezza, ristrutturazioni malfatte eseguite senza scrupoli, neppure nel far passare cavi elettrici attraverso travi e pilastri.
Un'ecatombe sarebbe stata, se la scossa fosse arrivata in pieno giorno.

E nei giorni scorsi ulteriore documentazione che prende in esame gli edifici adiacenti alla Casa dello studente rimasti in piedi, è stata presentata per dimostrare la responsabilità umana e non della natura sul crollo dell'immobile dove morirono otto giovani.

La Procura aquilana intanto, procede anche sugli altri fronti della maxi inchiesta sui crolli. Si avvia a conclusione il filone relativo all'ospedale San Salvatore, dove gli esperti hanno rilevato alcune gravi carenze alla struttura.
In totale, sui circa 300 edifici esaminati, almeno 200 sembra vadano verso l’archiviazione.

In calendario, la prossima settimana, le udienze per la facoltà di Ingegneria e per la Casa dello studente, venerdì e sabato.

Intanto, 4.000 ricercatori da tutto il mondo sono scesi in campo a difesa degli scienziati della Commissione Grandi rischi finiti sotto inchiesta per omicidio colposo. In una lettera inviata al presidente della Repubblica Napolitano, si ribadisce l'inesistenza di valide basi scientifiche per la previsione dei terremoti.

 


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