"Con la manovra Monti l'Abruzzo rischia la terza recessione"

Lunedì sciopero Cgil, Cisl, Uil e Ugl

11 Dicembre 2011   14:13  

"E’ una manovra iniqua e ingiusta, lo abbiamo detto più volte, che colpisce i soliti noti: i lavoratori dipendenti, i pensionati e i giovani precari". Lo ribadisce, alla vigilia dello sciopero, il segretario regionale della Cgil Gianni Di Cesare.

"Una manovra recessiva, che frena qualsiasi velleità di ripresa, riduce ulteriormente i consumi delle famiglie e aggrava una crisi industriale e del lavoro che già presenta un pesante segno meno.

E’ una crisi tuttavia che in Abruzzo - spiega Di Cesare - rischia di avere un effetto tutto particolare e drammatico. E’ un rischio reale perché la recessione potrebbe abbattersi in una regione che già da alcuni anni vive una peculiare situazione di freno dell’economia e del lavoro, dovuta prima ai debiti della sanità e al conseguente blocco di qualsiasi politica di investimento da parte dell’ente Regione e dopo alla tragedia del terremoto, con gli inevitabili riflessi sull’economia del cratere e il rallentamento dell’intero Abruzzo.

Non sarebbe dunque la prima recessione, ma la terza, quella che in pochi anni colpirebbe l’Abruzzo e gli abruzzesi in virtù delle scelte del governo Monti: davvero troppo per cittadini e imprese già spremuti e sui quali si abbatterebbe una nuova mazzata fiscale, l’ennesima tempesta dopo gli aumenti delle tasse operati in questi anni dal governo Berlusconi.

E’ per questo che lunedì saremo in piazza insieme alla Cisl, alla Uil e all’Ugl, davanti alle prefetture, negli incontri con i lavoratori e i cittadini, in Abruzzo a Roma e dovunque sarà necessario per modificare una manovra ingiusta che pagherebbero sempre gli stessi e che va cambiata per senso di giustizia ed equità ma anche per rilanciare l’economia e il lavoro. Altrimenti i sacrifici non serviranno a nulla, neanche quelli che da alcuni anni stanno facendo gli abruzzesi".


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