Conclusioni seduta ordinaria del Consiglio Regionale

11 Luglio 2006   16:58  
Si è chiusa dopo l´approvazione a maggioranza della legge regionale recante deroghe agli orari di apertura degli esercizi commerciali nei centri turistici e nelle citta´ d´arte, la seduta di oggi del Consiglio regionale abruzzese. Il finale è stato caratterizzato dalla vibrata reazione del consigliere di An, Fabrizio Di Stefano, che prima della votazione della legge aveva chiesto la verifica del numero legale. A suscitare le polemiche durante la discussione e´ stato un emendamento presentato dalla maggioranza all´articolo sette della legge in esame, attraverso il quale pero´ si intendevano abrogare alcuni commi della legge 16, approvata l° giugno scorso e, in particolare, quelli che si riferivano alla dotazione di un fondo per le spese di rappresentanza dei consiglieri regionali. Dopo un aspro dibattito, con la minoranza che a sua volta ha presentato sub-emendamenti soppressivi alla stessa legge 16 (in particolare al comma che riguarda l´istituzione di un ufficio di diretta dipendenza del presidenza della Giunta), il presidente del Consiglio, Marino Roselli, pur condividendone il senso, ha dichiarato l´emendamento irricevibile dei sensi dell´articolo 78 del regolamento. "E´ difficoltoso parlarne oggi - ha detto - perché estraneo all´oggetto della discussione". Domani, ha aggiunto, andrà all´attenzione della commissione una proposta per l´abrogazione di parti della legge 16 ed in quella sede saranno decise le modifiche. Anche il presidente della quarta commissione consiliare, Augusto Di Stanislao, nel ribadire che il progetto di legge sul commercio e´ stato ampiamente concertato e condiviso anche dall´opposizione, ha fatto presente l´inopportunità di inserirvi "norme intruse, soprattutto in considerazione del fatto che domani i provvedimenti legati alla legge 16 saranno sottoposti all´esame della commissione". Nel chiedere la discussione dell´emendamento in altra sede ha anche affermato che, in caso di decisioni contrarie, avrebbe "tratto le sue conclusioni, scrivendo all´ufficio di presidenza". Quello che è sembrato un annuncio di dimissioni dalla presidenza della quarta commissione è stato, per Di Stanislao, "un richiamo alla maggioranza a maggiore concretezza su una legge, quella sul commercio, in grado di modernizzare l´Abruzzo e creare un circolo virtuoso per l´economia". "Ennesima brutta figura della maggioranza - ha commentato il capogruppo dell´Udc, Giorgio De Matteis - che di fronte alla necessita´ di sostenere le proprie posizioni è costretta a battere in ritirata poichè incapace di mantenere il numero legale così come ormai testimoniato dalla inutilità dei Consiglio regionale che da diverso tempo a questa parte non danno nessun effetto reale sulla vita degli abruzzesi. Il moralismo di facciata e´ stato smascherato nel momento in cui abbiamo presentato l´emendamento e insieme alla revoca dell´aumento dell´indennità dei consiglieri, peraltro condivisibile, abbiamo presentato un ulteriore emendamento per cancellare la norma che prevedeva nella legge 16 alcuni uffici per la presidenza della Giunta, previsti fuori da ogni logica di politica del personale. Di fronte alla nostra richiesta di voto palese e per appello nominale la maggioranza ha battuto in ritirata, incapace di reggere le proprie posizioni e di mantenere il numero legale". "Anche oggi - ha detto Di Stefano - la sinistra ha tentato di forzare le regole. Per anticipare la nostra proposta di legge che andava ad abrogare tutto quel pacchetto di nome contenute nella legge 16 del giugno scorso, inerenti sia le prebende per i consiglieri sia le norme sul personale, avevano provato ad inserire in maniera improvvida un emendamento alla legge sul commercio che andava a anticipare la nostra richiesta di abrogazione. Siamo favorevoli a togliere questa assurda ulteriore indennità, ma analogamente volgiamo che venga rivisto tutto il provvedimento nella sua interezza, ivi comprese le norme ad hoc per il ben noto sottosegretario che rappresentano un insulto al concetto di meritocrazia e alla professionalità del personale della Regione Abruzzo".

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