Concluso il corso del CNSAS "Ricerca e stabilizzazione del travolto da valanga"

Con il ricavato verranno acquistati due defibrillatori

31 Marzo 2014   10:52  

Si è concluso nel tardo pomeriggio di ieri a Campo Imperatore, con un’esercitazione pratica su ambiente innevato e impervio, il Corso di Formazione Ricerca e stabilizzazione del travolto da valanga – seconda edizione.
Due intense giornate, in aula e in ambiente, per comprendere quali siano le difficoltà di un soccorso in valanga. I partecipanti, a cui è stata impartita prima di tutto una dettagliata formazione teorica, hanno vissuto in prima persona, a Campo Imperatore, ben quattro diversi scenari sperimentando quanto un contesto difficile e impervio possa inibire le normali operazioni di soccorso.
I tecnici del Cnsas, sotto l’attenta guida degli istruttori nazionali della Scuola Nazionale Medica del Soccorso Alpino (SNAMED), hanno inscenato diverse operazioni di soccorso con un unico obiettivo: recuperare un travolto da valanga.
Ai corsisti, sia medici che laici, è stato chiesto non soltanto di agire rapidamente e in modo adeguato, ma anche di misurarsi con lo stress di chi interviene in una situazione di pericolo, in condizioni meteo non sempre favorevoli, con l’ansia del tempo che trascorre e che può rivelarsi letale.
Individuare un corpo utilizzando l’Artva (Apparecchio di ricerca travolti in valanga), sondarne il seppellimento, ma anche imbracciare la pala e cimentarsi con la propria resistenza fisica, effettuare un massaggio cardiaco, mantenere la lucidità: queste sono solo alcune delle caratteristiche che un soccorritore deve possedere in un simile contesto.
Il Corso nasce con l’intento di formare medici e infermieri, ma anche semplici appassionati di montagna che – come afferma Gloria Brighenti, istruttrice nazionale e vice direttrice della Snamed – si possono ritrovare in qualsiasi momento a dover affrontare una situazione del genere”.
Gli obiettivi del corso di Ricerca e stabilizzazione del travolto da valanga rientrano in un più ampio progetto di formazione che il Soccorso Alpino Abruzzo porta avanti già da qualche anno.
In molte occasioni diffondere parte delle conoscenze dei tecnici del Cnsas – afferma la XX Delegazione Abruzzo – vuol dire ridurre i tempi di intervento, elemento indispensabile perché un soccorso vada a buon fine”.
Inoltre grazie alla partecipazione avuta in entrambe le edizioni del Corso, la XX Delegazione Alpina Abruzzo potrà destinare il ricavato all’acquisto di due nuovi defibrillatori.

 

 


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