Confesercenti: con redditometro si rischia nuovo crollo

I consumi potrebbero calare ulteriormente

15 Gennaio 2013   14:08  

A causa della Tares e dell'entrata in vigore del redditometro "nel 2013 la contrazione dei consumi potrebbe non solo non arrestarsi, ma registrare un'imprevista accelerazione".

Lo afferma in una nota l'Ufficio Economico di Confesercenti secondo cui, "al di là del raffronto statistico con il 2012, il protrarsi della crisi e l'accentuarsi della tendenza al risparmio potrebbe comprimere ulteriormente la dinamica dei consumi".

Il calo potrebbe accentuarsi "anche per via dell'arrivo di alcune importanti novità sul fronte fiscale. Innanzitutto la Tares, che prevede aumenti importanti del costo dei servizi pubblici locali soprattutto per gli esercizi, e il probabile aumento delle addizionali. Senza considerare il redditometro, strumento la cui introduzione potrebbe frustrare ancora di più le intenzioni di consumo dei cittadini italiani".

"Per l'anno 2012 si conferma un'inflazione media del 3%, a fronte del 2,8% registrato nel 2011. Nel corso dell'anno, pero', si e' assistito a un ridimensionamento della crescita dell'indice generale dei prezzi, che dal 3,3% rilevato nei primi mesi dell'anno e' sceso al 2,4% di dicembre". Cosi', in una nota, l'Ufficio Economico Confesercenti analizza il dato definitivo sull'inflazione del 2012 diffuso oggi dall'Istat.

 

"Solo alcuni componenti del paniere hanno continuano a viaggiare a ritmi di crescita particolarmente sostenuti". Il dato dell'inflazione, afferma ancora Confesercenti, "e' dovuto ai carburanti", mentre "il ridimensionamento dell'indice dei prezzi e' spiegato da diversi fattori. Tra questi, la forte contrazione dei consumi, la cui caduta e' stata d'intensita' maggiore rispetto a quella del Pil: se tra il 2007 e il 2011, infatti, le famiglie hanno ridotto la propensione al risparmio per mantenere determinati livelli di consumo, nel 2012 si sono trovate di fronte a una crisi di natura non congiunturale ma strutturale, che le ha spinte a tagliare le spese".

Sull'andamento dell'indice generale dei prezzi, conclude Confesercenti, "ha agito anche l'effetto downgrading: le famiglie cercano riparo dalla caduta dei redditi puntando su promozioni, offerte e cambiamenti del mix di beni, riposizionando il proprio paniere di consumi sulle fasce di prezzo piu' basse".


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