Confessa il massacro di famiglia: la frase shock dell’uomo che ha sconvolto il Beneventano

01 Ottobre 2025   16:32  

Dopo ore di fuga e un lungo interrogatorio, Salvatore Ocone ammette di aver ucciso moglie e figlio. La figlia sedicenne lotta per la vita in ospedale.

Ha confessato ogni dettaglio il 56enne Salvatore Ocone, arrestato con l’accusa di duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona. L’uomo, fermato nelle campagne di Ferrazzano dopo una fuga durata ore, ha ammesso di aver ucciso la moglie, Elisa Polcino, e il figlio quindicenne, ferendo gravemente la figlia sedicenne. L’interrogatorio, condotto dal procuratore di Benevento Gianfranco Scarfò nella caserma dei Carabinieri di Campobasso, è durato circa un’ora e mezza e si è concluso con la confessione integrale dei fatti.

Ocone, assistito dall’avvocato d’ufficio Giovanni Santoro, è stato trasferito nel carcere di Campobasso. Secondo le prime ricostruzioni, avrebbe ucciso la moglie con una grossa pietra all’interno dell’abitazione di Paupisi e poi si sarebbe accanito sui figli, trascinandoli fino all’auto prima di fuggire. L’ipotesi di un’aggressione avvenuta durante la fuga è al momento esclusa.

Durante l’interrogatorio, la figlia sedicenne veniva trasportata d’urgenza dal Cardarelli di Campobasso al Neuromed di Pozzilli, dove è stata sottoposta a un intervento neurochirurgico delicato. Le sue condizioni restano gravi ma stabili, e non sarebbe in pericolo di vita.

Il procuratore Scarfò ha confermato che Ocone ha riconosciuto le proprie responsabilità, ma ha precisato che le motivazioni del gesto sono ancora oggetto di indagine approfondita: «Ha confessato tutto, ma è presto per parlare dei dettagli. Serve capire cosa lo abbia spinto a una simile violenza».

Nel corso della conferenza stampa, gli inquirenti hanno rivelato che l’uomo soffriva di disturbi psichiatrici: era stato in passato sottoposto a TSO per una psicosi cronica nel 2011, ma da allora non risultavano altri episodi. Agli investigatori, Ocone avrebbe dichiarato: «Mia moglie era aggressiva e autoritaria», frase che lascia emergere un possibile conflitto familiare come detonatore della tragedia.

I Carabinieri, giunti subito dopo l’allarme, hanno rinvenuto tracce di sangue sia nell’abitazione sia vicino al punto in cui era parcheggiata l’auto, confermando che i figli erano stati colpiti in casa. «Abbiamo capito immediatamente che bisognava intervenire in fretta per tentare di salvare i ragazzi», ha spiegato il colonnello Calandro, comandante provinciale dell’Arma.

Il figlio maggiore, di 23 anni, è rientrato la sera stessa trovando la casa presidiata dalle forze dell’ordine. Un dramma familiare che ha sconvolto l’intera comunità di Paupisi, dove il sindaco Salvatore Coletta ha annunciato il lutto cittadino nel giorno dei funerali.

Le indagini ora si concentrano sulla ricostruzione completa dei fatti e sullo stato psichico dell’uomo. Gli inquirenti vogliono comprendere se vi fossero segnali premonitori e se la tragedia potesse essere evitata. Sullo sfondo resta il dramma di una famiglia distrutta, di una madre e un figlio uccisi, e di una giovane vita ancora sospesa tra la vita e la morte.


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