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Secondo lo storico Raffaele Colapietra il post-terremoto aquilano è segnato da una improvvisazione pianificata.
''Dovremmo farla finita di parlare di ricostruzione – afferma – quella a cui per ora assistiamo è costruzione di qualcosa che L'Aquila sarà e che prima non era. Ma come, dove e perché non è nella mente di nessuno. La verità è che vivere alla giornata conviene a tutti''.
Insomma: se la ricostruzione dei centri storici, il grosso di quello che va ricostruito nel rispetto della storia e della bellezza, a due anni e mezzo dal sisma è bloccata dai piani di ricostruzione e da tanti altri problemi, tutt'intorno si continua speditamente a costruire e rivoluzionare il territorio senza una logica ed una visione di medio-lungo termine. Questa improvvisazione pianificata è il terreno ideale per la speculazione economica e politica. O per chi semplicemente non è in grado di pianificare.
Questo caos con il tempo che passa assume la sembianza di un ordine.
''Con il passare del tempo - spiega Colapietra - ciò che era provvisorio diventa definitivo, la baraonda diventa sopportabile, e questo significa che anche l'ultimo barlume di pensiero critico si spegnerà''.
Eppure si osserva che i Commissari della ricostruzione si sono opportunamente avvalsi di saggi ed esperti, al fine di definire una strategia di ampio spettro. Consulenze ben pagate e di cui non sono ancora noti, o almeno apprezzabili ed evidenti, i risultati sul campo.
Lo storico Raffaele Colapietra, uno dei più stimati e profondi conoscitori della storia del territorio aquilano, non è mai stato chiamato per un consiglio, un parere su come ricostruire la città.
Un paradosso, uno schiaffo non solo a lui ma anche ala dignità culturale di una città.
Ma di ciò Colapietra non si cruccia più di tanto. ''Ignoro le istituzioni come loro ignorano me. Penso a vivere come cittadino in primo luogo, come aquilano nei limiti del possibile''
E allora non resta che ringraziare il professore per questa sua breve consulenza a costo zero, offerta durante una pausa della sua passeggiata mattutina e solitaria.
Servizio di Filippo Tronca
Riprese Marialaura Carducci