Contributi illegittimi: avviata l'ispezione ministeriale nell'Istituto Pescara 5

03 Gennaio 2014   12:54  

"Ieri, giovedì 2 gennaio, mi sono incontrato con la dirigente e ispettrice tecnica dell'ufficio scolastico regionale, Maria Teresa Spinosi, la quale è stata incaricata dal Ministero dell'istruzione, università e ricerca di svolgere un supplemento d'indagine sulla vicenda dei contributi volontari dell'istituto comprensivo Pescara 5. L'indagine era stata sollecitata proprio da me in seguito alle segnalazioni di alcuni genitori che lamentavano un comportamento discriminatorio e scorretto della dirigente dell'istituto per quanto riguarda i contributi volontari che l'istituto ha richiesto alle famiglie per alcune attività didattiche".  

Lo riferisce in una nota il deputato del Movimento 5 stelle, Gianluca Vacca.

"Ci auspichiamo - riferisce Vacca- che questa volta l'attività ispettiva dell'Ufficio scolastico regionale sia chiarificatrice e risolutiva della vicenda, considerando che il Ministero alcune settimane fa aveva già chiesto un'ispezione all'Ufficio regionale senza ritenere poi soddisfacente la risposta inviata da L'Aquila
Proprio nella giornata di oggi l'ispettrice dovrebbe incontrare la dirigente dell'istituto Pescara 5.
Nell'incontro avuto ieri con la dott.ssa Spinosi ho avuto modo di riportare tutte le segnalazioni che mi sono pervenute da parte di molti genitori, segnalazioni che necessitano immediatamente un approfondimento poiché se confermate getterebbero più di un'ombra sull'operato della dirigente scolastica: azioni vessatorie reiterate nei confronti delle famiglie che non hanno versato il contributo (mi sono giunte segnalazioni di richieste di giustificazioni anche patrimoniali per il mancato versamento, oltre alle telefonate della stessa dirigente per esortare a pagare il contributo!), ambiguità nella segnalazione della volontarietà dei contributi, discriminazioni didattiche tra coloro che hanno versato il contributo e che quindi svolgerebbero le lezioni con docenti esterni a pagamento, e coloro che invece non avendo versato il contributo svolgerebbero le lezioni con i docenti della scuola, violazione della privacy attraverso la comunicazione, orale e scritta, dei nominativi di coloro che non hanno versato i contributi. Tutto ciò avrebbe creato un clima che ho già definito da "caccia alle streghe", con gravi ripercussioni sulla serenità dei rapporti tra le famiglie e tra gli stessi alunni. Ho ricevuto alcune lettere scritte da mamme contenenti affermazioni come queste: "La situazione sta diventando motivo di stress per tutta la mia famiglia e come mamma sono seriamente preoccupata della serenità soprattutto di mia figlia XXX, che spesso torna da scuola riportandomi i giudizi negativi da parte dei compagni che la fanno sentire in colpa per la decisione di non pagare". Un'altra: "Durante gli anni della materna, ebbi varie discussioni con la Dirigente scolastica e per non crearne altre, obtorto collo ho eseguito i pagamenti dell'offerta, presentata sempre come tassa e mai come realmente la legge del 2005 enuncia. Senza avere un aut aut, con materie presentate ed imposte durante le ore curriculari e non il pomeriggio.... L'anno scorso, stanca  e vinta dalla crisi, volevo non pagare. Non lo trovo giusto per principio. Ma mia figlia è tornata a casa chiedendomi perché non pagavo il pof, allora ho chiesto alla maestra di evitare di dare comunicazioni, a mio avviso discriminatorie e inerenti il rapporto adulto-scuola, a minori, ignari di cosa dovrebbe essere il POF. Non lo trovo giusto e professionale, nemmeno corretto. Quest'anno ho pagato, sempre obtorto collo, stessa dinamica: avvisi sul diario ( documentabili, basta prelevare i diari dei bimbi al giorno 19 ottobre: pagare la tassa di musica)."

"Il mio obiettivo -prosegue Vacca- e quello dei genitori e dei docenti che si sono rivolti a me, è unicamente uno: fare in modo che nell'istituto pescarese ci sia un clima sereno e costruttivo, sia per i genitori che soprattutto per gli alunni. Per questo mi auguro che la dott.ssa Spinosi chiarisca definitivamente la vicenda; così come mi auguro che chiarisca anche un'altra questione che mi è stata segnalata, ovvero una eventuale nomina, da parte della dirigente, di un proprio parente molto stretto come vicepreside (vicario), sia quest'anno che negli anni passati".

"Spero vivamente che ciò non sia vero  -conclude il deputato 5 stelle- e invito la stessa dirigente a smentire pubblicamente questa voce prima dell'intervento della Spinosi, perché in caso contrario ci troveremmo di fronte a un'azione non solo vietata dal recente codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR 62/2013), ma probabilmente anche dai risvolti penal. Purtroppo non abbiamo potuto verificare il dato sul sito dell'Istituto, che non è conforme a quanto previsto dalla normativa sulla pubblicità istituzionale (decreto legislativo 1 marzo 2013, n. 33) poiché è del tutto incompleto e manchevole di moltissime voci, tra le quali gli incarichi conferiti e la stessa retribuzione della dirigente". 

 


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