Convention enogastronomica abruzzese sul Monte Rosa

Organizzata dai Giovani dell'associazione in Piemon

11 Maggio 2008   17:24  

Nato ad Atessa (Chieti) e vissuto per 18 anni a San Salvo (Chieti), ho frequentato l’università a Bologna, per poi intraprendere la carriera lavorativa a Torino, città dove attualmente vivo. Facendo parte dell’Associazione “Famiglia abruzzese e Molisana in Piemonte e Valle d’Aosta”, sono delegato dal presidente Carlo Di Giambattista, su proposta della Fiaa, al primo Congresso internazionale di Giovani Abruzzesi, tenutosi a Mar del Plata (Argentina), dal 2 al 4 novembre 2007. In Argentina ho avuto l’opportunità di riscoprire il valore e la fortuna di custodire un patrimonio culturale come quello abruzzese. La splendida iniziativa, organizzata dal Cram Regione Abruzzo e Fedamo, ha reso possibile un incontro unico nel suo genere, nell’ambito del quale un’enorme varietà di nazionalità ha trovato un indissolubile legame personale nelle origini abruzzesi.
La convention è stata concepita al fine di riconoscere e reinterpretare in chiave giovanile il valore della tradizione abruzzese, promuovendo un importante incontro tra le diverse culture internazionali in cui l’abruzzesità ha posto le proprie radici. La redazione di progetti volti a salvaguardare e promuovere la permanenza dell’identità abruzzese nel mondo è stata indiscutibilmente l’obiettivo della manifestazione, ma il confronto spontaneo tra rappresentanti di culture tanto diverse quanto simili ha costituito l’inconfutabile ingrediente segreto di una riccetta egregiamente riuscita. Cinquanta ragazzi provenienti da tutto il mondo, mossi da un’inevitabile tendenza al confronto, hanno testimoniato l’incalcolabile valore dell’eterogeneità, promuovendo il più nobile dei principi: il rispetto reciproco. In questa cornice si è discussa l’importanza e la bellezza di poter condividere una comune provenienza, si è riflettuto sulle difficoltà affrontate dal popolo abruzzese durante il periodo dell’emigrazione e si è cercato uno strumento attuale per dare voce e valorizzare le rinunce operate dai nostri predecessori.
L’entusiasmo prodotto dall’iniziativa marplatense ha coinvolto noi partecipanti al punto da assumere impegni concreti nei confronti del Cram, sotto la forma di proposte strutturate e volte alla pubblicizzazione della cultura abruzzese, nonché alla riscoperta della stessa da parte dei giovani.
A tal proposito, in collaborazione con Antonella Angelini, rappresentante italiana, assieme al sottoscritto, della delegazione abruzzese, si è pensato di proporre una serie di eventi ricreativi serali, nell’ambito dei quali sottoporre a degustazione prodotti enogastronomici tipici della cultura abruzzese. La prima delle date identficate per la realizzazione di suddetti avvenimenti è stata quella dellּ dicembre 2007. In occasione di questa kermesse, intitolata “Cono-scìamo l’Abruzzo”, ho personalmente curato l’affitto di un rifugio a Champoluc, località sciistica del compresorio del Monte Rosa, proponendo a ragazzi di origini abruzzesi, e non, la formula della cena + pernottamento. Facilitato da un paesaggio molto caratteristico, ho curato l’approvvigionamento per la cena, procurando tutti e soli prodotti abruzzesi quali: Pasta “Cocco” di Fara San Martino; ventricina artigianale di Guilmi; salsicce e salami “Sorrentino” di Mozzagrogna; insaccati artigianali di San Salvo; caciotte “Reginella D’Abruzzo” di Sulmona; olio “Frantoio Farina” di Vasto; panettoni al  limoncello “La Rivera” di Vasto; torroni “Nurzia” di L’Aquila; parrozzi “D’Amico” di Pescara; confetti “Ovidio” di Sulmona; vino Montepulciano d’Abruzzo cantina “Jasci” di Vasto; grappa “Caroso” di Pollutri; genziana “Di Cicco” di Villa Santa Maria; sambuca alla centerba “Toro” di Tocco da Casauria.

Il risultato dell’iniziativa è stato assolutamente incoraggiante (foto), vista la totale prenotazione dei posti a disposizione (35). In aggiunta, la serata è stata gestita dal sottoscritto in un regime di totale autofinanziamento, rendendo possibile l’acquisto dei prodotti abruzzesi con una quota di 15 euro pro-capite e curando i rapporti con il gestore del rifugio, ripagato con un’ulteriore quota per il pernottamento dei partecipanti.
A breve riproporremo iniziative dello stesso genere, al fine di tener fede all’impegno preso con il Cram, convinti che si possa trasmettere l’importante messaggio appreso in occasione del convegno in Argentina e certi che questo stesso messaggio non possa lasciare la scena ad alcun tipo di strumentalizzazione.

Davide Spadano


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