Coronavirus, l'epidemia torna a crescere, oltre 363 mila casi nel mondo nelle ultime 24 ore

02 Marzo 2021   09:25  

Ci sono stati 363.757 contagi e 6.851 decessi dalle 7.00 di ieri mattina alla stessa ora odierna. Questa la velocità con la quale attualmente si sta propagando la pandemia da Covid-19 nel mondo secondo il database della Johns Hopkins University. Dalla comparsa della malattia, 114.428.987 persone sono state infettate dal nuovo coronavirus, e di queste 2.537.563 hanno perso la vita. Purtroppo, nonostante l'avvio della vaccinazione di massa su scala globale, il Covid continua a imperversare prepotentemente sul pianeta. Per di più, come ha sottolineato ieri Michael Ryan, direttore delle operazioni di emergenza dell'Oms, nell'ultima settimana si è registrato un nuovo aumento dei casi su scala planetaria, dopo ben sette settimane di trend inverso. Un cambio di marcia preoccupante - ha detto Ryan - e per tanti versi prevedibile in quanto la diffusione delle nuove varianti rende la malattia più trasmissibile. Per questo motivo, lo specialista si è detto convinto che il coronavirus non sarà sconfitto entro la fine dell'anno, anche se sarà possibile ridurre in breve il numero di ricoveri e decessi. 

A livello di singoli paesi, gli Stati Uniti restano di gran lunga la nazione più colpita con oltre mezzo milione di morti (514.522) su 28,66 milioni d'infezioni accertate. Sul fronte dei contagi la classifica (limitatamente alle nazioni che hanno oltrepassato i due milioni di casi) prosegue con l'India (11,11 milioni), il Brasile (10,58), la Russia (4,25), la Gran Bretagna (4,19), la Francia (3,82), la Spagna (3,20), l'Italia (2,93), la Turchia (2,71), la Germania (2,45), la Colombia (2,25), l'Argentina (2.11) e il Messico (2,08).  La situazione cambia se si prendono in esame i dati relativi alla mortalità. In questo caso al secondo posto alle spalle degli Usa si colloca il Brasile con 255.720, con un incremento di 4.985 vittime da venerdì mentre in terza posizione si trova il Messico che ha ormai ampiamente superato la soglia delle 180mila vittime (186.152). Sempre a livello di mortalità, alle spalle del Messico si trova l'India (157.157) mentre in quinta posizione figura la Gran Bretagna, (123.187). Al sesto posto l'Italia (97.945) quindi la Francia (86.955) e la Russia (86.455). 

Negli Usa quasi 70 mila casi al giorno, varianti aumentano rischi quarta ondata Almeno 1.425 nuovi decessi per coronavirus e 56.672 nuovi casi sono stati segnalati negli Stati Uniti nella giornata di ieri, per un totale ormai giunto a 514.522 (fonte Jhu). Nell'ultima settimana, secondo l'autorevole database del New York Timesm si sono verificati in media 67.470 casi al giorno. Nonostante i dati in decrescita rispetto alle drammatiche settimane che hanno caratterizzato la seconda ondata (da novembre a inizio febbraio), gli Stati Uniti rischiano però di perdere tutti i recenti guadagni nella battaglia contro il Covid-19 soprattutto a causa della mancata osservanza delle più basilari misure di autoprotezione. È l'allarme lanciato da Rochelle Walensky, direttrice dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, che di fronte alla propagazione - ancora molto limitata ma comunque preoccupante - dei ceppi mutati sul territorio americano, ha lanciato un appello affinché i cittadini continuino a indossare le mascherine e a osservare la più stretta igiene personale evitando il più possibile gli assembramenti.


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