Cose di un altro mondo

Gli Stati Uniti d'America visti dall'Italia

26 Marzo 2009   09:03  

Il New York Times online del 23 marzo 2009 porta, fra l'altro, il titolo seguente: Cuomo dice che i più grossi bonus A.I.G. sono stati restituiti. Seguono spiegazioni un po' più estese su questa operazione, ed allora apprendiamo che il Procuratore Generale di New York Andrew M. Cuomo ha annunciato lunedì pomeriggio che 9 su 10 dei supermanager dell' A.I.G. che hanno ricevuto i bonus stellari, li hanno restituiti. Per capire meglio questo fatto, è bene sapere che l'A.I.G. è un gigante delle assicurazioni che ha ricevuto danaro pubblico, ovvero quello fornito dal contribuente, ed i suoi megadirigenti avevano intascato negli anni passati bonus francamente eccessivi. Il Presidente B.Obama in tempi recenti aveva severamente tuonato contro questo fatto.

Tanto sbalordita dalla notizia della restituzione del danaro da mettere seriamente in dubbio la mia corretta comprensione dell'Inglese, ho aspettato che la stessa notizia fosse riportata in italiano, per vederci un po' più chiaro.

Ebbene sì, i soldi sono stati restituiti. Sbalorditivo il fatto perchè erano stati guadagnati legalmente, nel periodo della presidenza Bush, non si tratta cioè di appropriazioni illegali o di azioni penalmente perseguibili. Dunque è bastato un cambio di presidenza, ovvero una variazione della composizione della maggioranza degli elettori, causata soprattutto dal fatto che nel novembre 2008 tantissimi elettori ed elettrici di colore si sono recati alle urne per la prima volta nella storia, per far diventare ingiusto quello che prima era ritenuto un diritto legato ad un aumento vertiginoso dei profitti.

C'è da riflettere un po' su questo fatto. Il più sicuro punto di partenza del ragionamento mi pare uno dei concetti base dello sviluppo del capitalismo, il fatto che la ricchezza è il segno della grazia di Dio in terra, concetto espresso in un libro popolare, letto e discusso all'epoca, ahimè lontana, dei miei studi: Max Weber, L'Etica Protestante e lo Spirito del Capitalismo. In questa ottica i poveri, evidentemente esclusi dalla grazia di Dio e dunque dal Paradiso, quello di qua oltre quello di là, sono i destinatari della carità, di opere filantropiche etc.etc.

Dunque è certo che questi top manager hanno rinunciato ad una bella fetta della loro grazia di Dio e del loro paradiso in cielo ed in terra. In nome di che? Evidentemente nelle società complesse di oggi ci deve essere qualche altro valore oltre quello della grazia/ricchezza, nel caso specifico questo è la condivisione della ricchezza con i propri simili, insomma la diffusione della ricchezza. Non può ridere Wall Street quando la Main Street piange, diceva B.Obama durante la sua campagna elettorale, ed evidentemente riesce anche a mettere in pratica questo efficacissimo slogan.

Grandissimo allarme dei repubblicani, infatti oggi denunciano a gran voce la presenza di uno statalismo opprimente e dispendioso che dilata la spesa pubblica oltre il sopportabile per le generazioni presenti e future; insomma i repubblicani paventano un socialismo strisciante che, secondo loro, seriamente danneggia la libera impresa e la vera crescita dell'economia nel felice mondo del lassez faire lassez passer, in cui lo stato è il problema, non la soluzione.

Ma come è potuto succedere che queste persone così ricche di grazia di Dio in cielo ed in terra abbiano restituito il danaro, pure legalmente attribuito?

Per dare una spiegazione dobbiamo citare il settimanale Newsweek che ha coniato la definizione Rabbia Populista, e che in una recente copertina paragona la rabbia di oggi al movimento di fine '800, nato e sviluppatosi in opposizione ad avidi capitalisti che ignoravano gli interessi pubblici.

La rabbia degli americani di oggi è dovuta alla fortissima diminuzione dei posti di lavoro, al dimezzarsi dei risparmi investiti in borsa, e dunque delle pensioni, alla chiusura di fabbriche grandi, medie e piccole e di negozi, alla rapida perdita di valore delle case, ai pignoramenti delle case comprate con i mutui.

C'è da chiedersi che cosa accadrebbe in Italia se il capo del governo, uno qualunque, non necessariamente quello attualmente in carica, facesse la stessa cosa, cioè tuonasse severamente contro il troppo danaro preso da dirigenti di aziende salvate dal fallimento con il danaro pubblico.Avremmo certamente un rapido cambio di governo, come minimo.

Questi supermanager sono certamente dei capri espiatori, sbattuti in prima pagina per calmare la rabbia degli americani troppo impoveriti. Ciò è stato possibile per la diffusa etica puritana della vita pubblica, severa e formale, quella della caccia alle streghe e dei processi di Salem, che ha evidentemente qualche lato positivo. Certamente la restituzione del troppo danaro guadagnato nei tempi felici appena trascorsi non è proprio un'opera di misericordia verso gli altri, ma verso se stessi sì, è infatti stata utile ai supemanager ad evitare gli effetti della rabbia populista. A noi ha fatto rinascere la speranza della possibilità dell'esistenza di un mondo un po' più giusto, meno rapinoso e più solidale.

Emanuela Medoro


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