Abbiamo raggiunto telefonicamente il consigliere regionale Carlo Costantini per carpire un suo commento al caso di ''Michele'', uno dei 15mila sfollati in autonoma sistemazione, che all'indomani del sei aprile, o dopo la permanenza in tendopoli, hanno optato per un assegno mensile dalle 100 a 300 euro al mese, con l'onere di trovarsi da solo un alloggiamento, in un camper, in una tenda di sua proprietà, in un garage, o ospiti da amici e parenti.
La Protezione civile, sottolinea con forza il consigliere Costantini, aveva garantito che in un secondo momento sarebbe stato possibile fare domanda, rinunciando all'autonoma sistemazione, per un appartamento del progetto CASE, avendone ovviamente i requisiti, oppure per una sistemazione in albergo, o anche in una appartamento in affitto. Ora le carte in tavola sono cambiate, e commenta il consigliere dell'Italia dei valori, questi cittadini si dovranno arrangiare, anche quelli che nel frattempo non potranno più essere ospitati da amici e parenti, o non ce la fanno più a vivere in un garage o dentro una roulotte. Insomma, commenta Costantini, si ritroveranno in mezzo alla strada come all'indomani del sei aprile.
C'è poi un altro scandalo di cui poco si parla. Gli incredibili e vergognosi ritardi con cui vengono erogati gli assegni di autonoma sistemazione. Il Comune è ancora fermo al pagamento relativo al mese di agosto, e si sta provvedendo a liquidare le somme relative al mese di settembre. La somma complessivamente impegnata per l’autonoma sistemazione ha superato quota 20 milioni e altri 18 sono già dati in arrivo. I soldi ci sono, e ci mancherebbe altro, i ritardi sono dovuti alla burocrazia. Gli uomini della Protezione civile, per far sloggiare gli sfollati dalle tende, avevano nel corso dei colloqui rassicurato che l'erogazione degli assegni, dopo inevitabili ritardi dei primi mesi, sarebbe stata puntuale ed efficiente. Lo stesso se la memoria non ci tradisce, era sto ribadito dal sindaco e da più un assessore comunale.
