Covid, Asl Teramo 'plateau di ricoveri negli ospedali' L'80 % dei ricoverati ha tra i 50 e i 60anni

22 Marzo 2021   14:35  

Se complessivamente in provincia di Teramo si assiste a una leggera flessione del numero dei ricoveri, che passano dai 179 della settimana 7/14 marzo ai 163 della settimana tra 15 e 21, questa diminuzione riguarda soprattutto le strutture che ospitano i post-acuti e i reparti accessori. Nessuna deflessione, dunque, dei ricoveri ospedalieri, ma piuttosto un plateau, con l'80% dei pazienti ospedalizzati che tra i 50 e i 60 anni.

A evidenziarlo è il responsabile dei reparti Covid della Asl di Teramo Francesco Delle Monache. "A oggi abbiamo 58 ricoverati ad Atri, 38 a Teramo, 50 a Giulianova e 17 nella Rsa di bivio Bellocchio - ha detto - Di questi 11 sono in terapia intensiva di cui 3 a Giulianova. E se è vero che c'è stata una riduzione nei numeri, è stata soprattutto a livello dei reparti e strutture dove facciamo andare i post acuti. Non è una deflessione, ma un plateau. Non abbiamo registrato un aumento progressivo come la scorsa settimana, ma non c'è stata nemmeno una riduzione di pazienti acuti. Abbiamo mantenuto lo stesso tasso di ricoveri.

Ci aspettiamo, nelle prossime settimane, un aumento della pressione sulle terapie intensive". Attualmente l'80% dei ricoveri interessa la fascia d'età tra i 50 e i 60 anni. "Questo ci preoccupa - ha spiegato Delle Monache - sono pazienti che entrano con un quadro di polmonite bilaterale di media gravità e tendono ad avere un'evoluzione molto rapida, sia nel miglioramento che nel peggioramento.

In quest'ottica, se la minor pressione sul territorio rilevata dal dottor Pinto nell'ultimo fine settimana dovesse confermarsi anche nei prossimi giorni, il dato potrebbe rivelarsi incoraggiante. "I numeri sul territorio sono il primo campanello d'allarme che nell'arco di dieci giorni si ripercuote sul numero di pazienti in ospedale - ha concluso Delle Monache - e in 10-15 giorni sulle terapie intensive. Se il dato di cui ha parlato il dottor Pinto dovesse confermarsi nelle prossime settimane, potremmo vedere una minor pressione sugli ospedali come clinica e una coda sulle terapie intensive per quanto riguarda la terza ondata". 


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