Crac "Casa Divina Provvidenza", le suore interrogate non rispondono

17 Giugno 2015   13:20  

Si sono avvalse della facoltà di non rispondere le due suore arrestate il 10 giugno scorso per il crac della Casa Divina Provvidenza, l'ex psichiatrico con sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza.

Per difendersi, la madre superiora Marcella Cesa e suor Consolata Puzzello hanno preferito consegnare dei brevi memoriali al gip Rossella Volpe e ai due magistrati della Procura, che oggi pomeriggio le hanno interrogate nella sede dell'ente a Bisceglie.

La richiesta di far tenere l'interrogatorio presso la Casa Divina Provvidenza, anziche' in Tribunale, era stata avanzata in mattinata dai legali delle due suore, il parlamentare (Fi) Francesco Paolo Sisto e Angelo Loizzi, in considerazione del cattivo stato di salute di suor Puzzello e per evitare clamori mediatici.

I magistrati della Procura esprimeranno il loro parere sulla richiesta di revoca dei domiciliari, dopo aver valutato quanto dichiarato nei due memoriali.

Le due suore rispondono di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta.

La madre superiora, che e' stata rappresentante legale dell'ente fino all'ottobre 2013, e' accusata anche di aver fatto assunzioni e pagato parcelle d'oro pagate a consulenti anche in periodo di dissesto economico, poco prima dell'ammissione della Casa Divina Provvidenza all'amministrazione straordinaria.

Nell'inchiesta sul crac sono stati disposti dieci arresti, dei quali tre in carcere e gli altri ai domiciliari.

Uno di questi riguarda il senatore Antonio Azzollini (Ncd), per il quale si deve esprimere la giunta per le Immunita' che questa sera ha avviato i lavori e giovedi' sentira' il parlamentare.

Sempre giovedi' si concluderanno gli interrogatori di garanzia, quando saranno sentiti altri due indagati ai domiciliari: Angelo Belsito (amministratore di fatto dell'ente dal 2009) e la 28enne serba Adrijana Vasiljevic (dipendente dell'ospedale di Foggia).


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