Criminalità organizzata, Pignatone: "Non basta la repressione, serve credere nello Stato"

01 Aprile 2011   13:55  

Questa mattina, presso l'Auditorium della Scuola della Guardia di Finanza dell'Aquila, si e' tenuto il Convegno di studi "Il reimpiego dei capitali di illecita provenienza: la penetrazione economica della criminalita'organizzata nell'Italia settentrionale", cui hanno preso parte esperti nazionali sulla lotta all'antimafia.

I contatti con l'imprenditoria sono centrali per la mafia, ha spiegato uno dei relatori il dr Michele Prestipino Garitta, procuratore aggiunto della repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria. Gli imprenditori, ha detto Prestipino sono la fonte per assicurare introiti alle organizzazioni mafiose. Ingannevole pensare che ciò accada solo nel sud del paese, tutto il sistema mafioso si replica tal quale nel nord italia e tramite il contatto con le imprese locali. La crisi economica può essere un potente motivo per gli imprenditori per affidarsi alla mafia.

Tutto ciò è vero al sud e al nord ed è vero nel contesto aquilano dove nei prossimi anni si muoveranno imprenditori, e quindi enormi capitali, nella ricostruzione.

 

L'occasione ha offerto una preziosa e rara opportunita' di ascoltare e, quindi, di apprendere le esperienze maturate sul campo da parte dei magistrati che, in prima persona, le hanno combattute e le combattono tuttora, ma anche di analizzare i diversificati sistemi di contrasto a tali consorterie, attuati in sinergia operativa con le Forze di Polizia. L'insediamento della "'ndrangheta" nel nord d'Italia ha una sua peculiarita': essa ha creato delle vere e proprie filiali fisse delle cosche, la cui strategia di penetrazione nel tessuto economico oramai si snoda attraverso una sorta di doppio binario: quello del consenso e quello dell'assoggettamento. "Un'associazione mafiosa", secondo il Dr. Giuseppe Pignatone, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, "è capace di penetrare in strati sociali diversi, di acquisire alleanze e complicita', basate spesso sulla paura, ma a volte anche su calcoli di convenienza: pacchetti di voti per i politici, laute parcelle o buoni affari per professionisti e burocrati, capitali a buon mercato e ostacoli alla concorrenza per gli imprenditori". "La repressione non basta", ha soggiunto il Dr Pignatone, "e' necessaria la reazione della societa' civile con tutte le sue articolazioni, contrastando il silenzio e l'omerta': cosi' si puo' sconfiggere questo cancro della societa' che mette a rischio l'economia e la democrazia del nostro Paese".

L'evento ha ottenuto l'adesione delle autorita' locali. Erano presenti il Prefetto della Provincia di l'Aquila e numerosi esponenti di diversi Uffici Giudiziari dell'Abruzzo. Il tema ha suscitato l'interesse ed ha attirato la partecipazione anche dell'Ateneo Aquilano, in particolare dei docenti e studenti della facolta' di Economia e del Corso di Scienze dell'Investigazione.

Nell'intervista
Giuseppe Pignatone - Procuratore della Repubblcia presso il Tribunale di Reggio Calabria
Alfio Caruso - Giornalista e storico

Barbara Bologna


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore