Crisi, Coldiretti, 5 mila ristoranti in mani criminalità

15 Gennaio 2015   12:28  

Le organizzazioni criminali approfittano della crisi economica per penetrare in modo sempre piu' massiccio e capillare nell'economia legale. E quello della ristorazione e' uno dei settori piu' appetibili. In alcuni casi la mafia possiede addirittura franchising: queste attivita' aprono in breve tempo decine di filiali in diversi paesi del mondo.

E' quanto emerge dal terzo Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalita' nell'agricoltura dal quale si evidenzia che sono almeno 5 mila i locali della ristorazione nelle mani della criminalita' organizzata nel nostro Paese.

Attivita' pulite che si affiancano a quelle sporche, avvalendosi degli introiti delle seconde, assicurandosi cosi' la possibilita' di sopravvivere anche agli incerti del mercato e alle congiunture economiche sfavorevoli, ma anche di contare su un vantaggio rispetto alla concorrenza, cioe' la disponibilita' di liquidita', e di espandere gli affari.

La frequenza con cui si verificano questi fatti si accompagna ad un cambiamento culturale: fare affari con esponenti delle organizzazioni mafiose, secondo il rapporto, viene spesso considerato 'normale', inevitabile se si vuole sopravvivere.

Cosi' come viene considerato inevitabile non rispettare regole percepite come ingiuste, soffocanti per chi gestisce un azienda, a cominciare dalla pressione fiscale.

Acquisendo e gestendo direttamente o indirettamente gli esercizi ristorativi le organizzazioni criminali anche la possibilita' di rispondere facilmente ad una delle necessita' piu' pressanti: riciclare il denaro frutto delle attivita' illecite.

Cosa nostra manifesta un particolare interesse nei confronti dell'acquisizione e della costituzione di aziende agricole, ma anche della grande distribuzione alimentare, centri commerciali e supermercati.

La camorra mira a tutto il settore agroalimentare ed alla ristorazione in modo specifico. La 'ndrangheta, per infiltrarsi nel comparto agroalimentare, sfrutta in particolar modo le connivenze all'interno della Pubblica amministrazione.

Le operazioni delle Forze dell'ordine - concludono Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalita' agroalimentare - indicano con chiarezza gli interessi di tutte le organizzazioni criminali nel settore agroalimentare, ma anche in modo specifico nella ristorazione nelle sue diverse forme, dai franchising ai locali esclusivi, da bar e trattorie ai ristoranti di lusso e aperibar alla moda".


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