Crisi: Confesercenti, oltre 500mila negozi sfitti per mancanza imprese

15 Marzo 2013   14:58  

 L'emorragia di imprese del commercio sta causando una nuova emergenza: quella degli affitti.
Secondo una ricerca condotta da Anama-Confesercenti, in Italia i negozi sfitti per 'assenza di imprese' sono ormai 500mila per una perdita annua di 25 miliardi di euro in canoni non percepiti.
In termini di gettito fiscale sfumato circa 6,2 miliardi ogni anno: una cifra superiore al gettito realizzato grazie all'IMU prima casa (circa 4 miliardi di euro) o all'aumento di un punto dell'aliquota ordinaria IVA (oltre 4 miliardi).
La percentuale di negozi rimasti senza affittuario varia di citta' in citta'. Secondo l'indagine Anama-Confesercenti, tra i capoluoghi presi in esame il centro storico più desertificato è quello di Cagliari, con il 31% dei negozi chiusi - quasi uno su tre. Seguono Rovigo (29%), Catania (27%) e Palermo (26%).
I dati sono relativi ai soli centri storici: nelle periferie il fenomeno è ancora più forte.
Secondo Anama-Confesercenti è necessario "mettere mano al fenomeno 'inventando un sistema' che coniughi le necessità di messa a reddito degli immobili commerciali con il bisogno delle imprese di utilizzare le strutture per creare impresa, e quindi occupazione e crescita economica.
La nostra proposta è di istituire un tavolo tecnico, con le associazioni di imprese e delle proprietà immobiliari, per studiare un 'canone revisionabile', che sia remunerativo per il proprietario del negozio e sostenibile per il conduttore, con un impianto giuridico concordato, condiviso dalle parti nella durata e per le pattuizioni".
Al forte allarme sulle condizioni del comparto del commercio al dettaglio, Confesercenti fa seguire l'azione per trovare un rimedio all'emergenza causata dall'eccesso di liberalizzazioni.
Il 17 marzo Confesercenti si mobiliterà per raccogliere firme in tutte le principali città d'Italia per sostenere l'iniziativa Liberaladomenica: una proposta di legge di iniziativa popolare per riportare nell'alveo delle competenze regionali le normative su aperture e chiusure delle attività commerciali, e porre così un freno all'eccesso di liberalizzazioni.
Il numero di firme necessario per il successo dell'iniziativa è di 50.000: di queste, sono già state raccolte più di 40mila in tutta Italia.


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