La Regione Abruzzo affronta un disavanzo sanitario record di 180 milioni, con misure drastiche come il blocco delle assunzioni. Le opposizioni chiedono le dimissioni della giunta.
La sanità abruzzese è nel pieno di una crisi finanziaria senza precedenti, con un disavanzo che sfiora i 180 milioni di euro, nonostante i tentativi di rientro attraverso i piani di risanamento delle quattro Asl della Regione. Le difficoltà si accentuano con la proposta di blocco delle assunzioni per il personale amministrativo e l'ipotesi di un ulteriore aumento della tassa Irpef per far fronte al debito, una manovra che inevitabilmente accenderà nuove polemiche, in un contesto di forti malumori tra sindacati, categorie produttive e cittadini.
Nel corso dei lavori della Commissione Bilancio, che si sono conclusi nelle scorse ore all’Aquila, l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, ha presentato le linee guida per la riforma del sistema sanitario abruzzese. Tra le azioni proposte, figurano la centralizzazione degli acquisti e la riduzione delle Aziende Sanitarie Locali (ASL), con la creazione di una programmazione più efficiente per l’approvvigionamento di farmaci. Tuttavia, la misura più discussa è il blocco del turnover del personale non sanitario, che prevederebbe la sospensione delle assunzioni nel comparto amministrativo. Una decisione che, secondo gli esperti, potrebbe peggiorare la qualità dei servizi e alimentare la protesta di chi lavora nel settore.
La notizia dell’aumento dell’addizionale Irpef, già approvata in sede di Consiglio Regionale, è destinata a suscitare un forte dibattito pubblico. Il 3 aprile si prevede infatti una mobilitazione di sindacati e associazioni di categoria, che contano di far sentire la loro voce contro l'ulteriore gravame fiscale imposto sulla popolazione. Le opposizioni, tra cui il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Azione, hanno denunciato l’inefficacia dei piani di rientro, accusando la giunta regionale di aver mancato il bersaglio e di aver messo in atto una gestione inefficace delle risorse pubbliche destinate alla salute.
Secondo i dati emersi durante l’audizione, i debiti delle quattro ASL abruzzesi sono un tema scottante. Sebbene l’assessore Verì abbia confermato che il disavanzo a fine 2024 si attesta sui 81 milioni di euro, le opposizioni parlano di un buco più ampio, pari a 180 milioni. Inoltre, i fondi accantonati nel capitolo della Gestione Sanitaria Accentrata (GSA), che ammontano a circa 90 milioni, sarebbero stati volutamente ignorati dalla giunta regionale. Le opposizioni affermano che la maggioranza di centrodestra stia cercando di nascondere l'entità del disavanzo e di distogliere l'attenzione dalle vere problematiche.
Un altro punto di scontro riguarda l'assenza di un piano preciso per il 2025, con i conti di previsione che continuano a mancare, alimentando ulteriormente i dubbi sull'efficacia delle politiche di risanamento messe in campo. Le critiche non si limitano solo alla gestione del bilancio sanitario, ma riguardano anche il futuro della sanità regionale, che, secondo le opposizioni, rischia di subire un ulteriore depotenziamento a causa delle scelte politiche della giunta Marsilio.
Nel frattempo, il governo regionale ha chiesto al Ministero della Salute una revisione dei fondi destinati all’Abruzzo, invocando un riparto maggiore dei fondi sanitari, considerando le difficoltà del territorio e le necessità di risanamento. Una richiesta che dovrà essere valutata durante il tavolo di monitoraggio nazionale dell’11 aprile.
Da parte sua, Emanuela Grimaldi, direttore del Dipartimento Sanità, ha sottolineato che la programmazione per il periodo 2025-2027 è già in fase di definizione, con la previsione di un Piano Operativo che sarà presentato alle parti sociali per un confronto aperto. Tuttavia, le opposizioni continuano a criticare la mancanza di una visione chiara per il futuro della sanità abruzzese, temendo che la situazione economica non faccia altro che esacerbare le difficoltà per i cittadini.
Infine, mentre le polemiche infuriano e le proteste si intensificano, il panorama della sanità regionale sembra destinato a rimanere un tema caldo nelle prossime settimane, con i cittadini abruzzesi in attesa di risposte concrete e di un intervento risolutivo per una sanità migliore.