Crisi Sempre Più Nera, chiude la Martelli di Ancarano, 80 senza lavoro e nessun margine di trattiva

12 Novembre 2014   07:50  

La Martelli spa chiude lo stabilimento di Ancarano (Teramo). La decisione, senza alcun margine di trattativa, e' stata confermata questo pomeriggio al tavolo delle relazioni industriali presieduto dal presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino.

Secondo quanto rappresentato da Silvano Bettini, consulente del gruppo, le condizioni di mercato, il costo del lavoro e la crisi di liquidita' non consentono di mantenere in attivita' lo stabilimento teramano.

Dopo una lunga trattativa sulle condizioni delle dismissioni della lavanderia industriale - 80 lavoratori oggi presenti con un sit-in davanti al palazzo di via Milli - le parti hanno acconsentito di valutare la proposta avanzata dal presidente Di Sabatino: riconoscere ai lavoratori un incentivo all'esodo superiore a quello previsto dall'azienda da pagare in tempi 'molto stretti'; la corresponsione del Tfr diluito in poche rate e, qualora se ne creassero le condizioni, l'impegno del gruppo Martelli a riassumere prioritariamente i lavoratori della Martelli alla Penny jeans, start up del gruppo.

La proposta di mediazione della Provincia, dopo ore di trattative anche a tavoli separati, verra' valutata da azienda e lavoratori che torneranno a riunirsi in via Milli, lunedi' prossimo alle 11.

"Purtroppo siamo nella fase terminale di una vertenza che forse non poteva andare diversamente - ha dichiarato il presidente Renzo Di Sabatino - registro, comunque, la necessita' che le istituzioni facciano la loro parte per imprese e lavoratori.

Magari intervenendo prima e rafforzando quel sistema di strumenti di sostegno e incentivi alle politiche d'impresa unica difesa contro le delocalizzazioni, come in questo caso, verso Paesi dove i costi di produzione sono nettamente piu' vantaggiosi".


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