La pressione fiscale sulle imprese italiane e' la piu' alta d'Europa e non ha eguali nemmeno tra i grandi Paesi industriali fuori dall'Unione europea, con una percentuale sui profitti pari al 68,6%.
Sono questi i risultati di un'indagine condotta dalla Cgia di Mestre sui dati della World Bank "Doing Business 2011".
"Se, come giustamente dichiara Squinzi, - ha sottolineato il segretario Giuseppe Bortolussi - la pressione fiscale sulle imprese italiane e' superiore al 68%, rispetto alla media Ue le nostre aziende registrano un carico di tasse e contributi pari a 24,4 punti in piu'".
Una situazione che secondo la Cgia di Mestre e' destinata a peggiorare nel 2012. "E' vero - conclude Bortolussi - che e' stata introdotta l'Ace ed e' stato alleggerita l'Irap, ma con l'introduzione dell'Imu, il ritocco all'insu' delle addizionali regionali Irpef, l'aumento delle accise sui carburanti e l'incremento dell'Iva, l'Italia rischia di ritrovarsi con un carico fiscale da mettere in ginocchio anche quei pochi imprenditori che non hanno ancora risentito della crisi".