Crisi economica nel teramano: manifatturiero in pericolo

La Regione investe nella formazione

27 Settembre 2008   16:37  
Situazione critica per l'economia provinciale. I dati di Confindustria relativi all' ultimo trimestre dello scorso anno segnalano una condizione di grave "incertezza" per il manifatturiero: abbigliamento, pelletteria, mobili, alimentari e meccanica risultano gli ambiti più in difficoltà.
Secondo le stime esposte nel corso dell' assemblea annuale dei soci da Alfiero Barnabei, Presidente di Confindustria Teramo, il computo delle ore di cassa integrazione ordinaria relativo al 2007 ammonterebbe a 506.242, registrando una flessione di circa il 17% rispetto all'anno precedente, mentre per la cassa integrazione straordinaria la cifra salirebbe a 1.054.240 ore, evidenziando un aumento di ben 19,6 punti percentuali in confronto al 2006.
A preoccupare è il palese incremento del ricorso alla cassa integrazione straordinaria, a riprova del fatto che, come afferma lo stesso Barnabei, "diverse crisi temporanee si sono trasformate in crisi stabilizzate, con pesanti ripercussioni sul piano dell'occupazione".
Rimangono invece pressocchè invariati I tassi di disoccupazione e occupazione, fermi rispettivamente al 6,5% e al 59,3%.
La crisi investe anche import ed export in contrazione di circa il 2,5% per il primo e 2,3% per il secondo, evidenziando la negatività di un trend che non mostra segni tangibili di ripresa.

Ma le difficoltà riscontrate nell' economia della Provincia non sono un caso isolato, rappresentano piuttosto il tassello sofferente di un mosaico ben più grande e complesso che è il sistema economico del Paese, visibilmente impoverito e offeso da anni e anni di appuntamenti mancati con la legalità, la formazione, la ricerca, gli investimenti illuminati, la lotta all' evasione (mai realmente intrapresa) e molto altro ancora.
Il manifatturiero del teramano, forza trainante e anima dell' economia locale, avrebbe pertanto bisogno di una decisiva spinta all'innovazione, tale da contrastare la concorrenza internazionale di Paesi agguerriti come la Cina, pronti a monopolizzare un settore, qual'è il tessile, che di fatto nella Provincia si è sempre distinto per livello produttivo, inventiva e qualità.

Molto sensato a tal proposito, lo stanziamento da parte della Regione di 900 mila euro per la costituzione di due poli formativi nelle aree di Teramo-L'Aquila e Pescara-Chieti, volti alla formazione e all' inserimento di nuove risorse specializzate nel settore produttivo del Tessile/abbigliamento/moda abruzzese, mediante la realizzazione di corsi Ifts ad hoc.
L' iniziativa (Giunta reg. 12 agosto 2008) si basa su un protocollo di adesione della Regione, concordato con il Ministero dell'Istruzione, il Ministero delle Politiche Sociali, le Università, Confindustria, la Federazione Imprese Tessili e Moda Italiane, e con la partecipazione dei sindacati.
La scadenza per la presentazione delle candidature da parte degli enti interessati è stata fissata al 30.09.2008, e ossia a martedì prossimo.

Fortemente voluto dall' Assessore regionale alla Formazione Fernando Fabiani, il progetto dovrebbe innalzare il livello di competenza produttiva tramite un investimento riferito unicamente al capitale umano, rinnovando ossia il bagaglio tecnologico e scientifico del settore, a supporto delle piccole realtà manifatturiere locali.


GDC


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