Critiche sulla riorganizzazione ex Arssa, l'assessore Febbo respinge le accuse

21 Ottobre 2013   13:05  

L’Assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo interviene per fare chiarezza sulla vicenda dell’ex Arssa di Avezzano e rispondere alle critiche del capogruppo del PD al comune di Avezzano  Carlo Tinarelli.

“Mi preme sottolineare che 4 anni fa, quando iniziai a lavorare sul progetto di riorganizzazione della Direzione Politiche agricole, avendola trovata svuotata di quelle professionalità di cui aveva realmente bisogno come periti agrari, dottori forestali, agronomi, si rendeva necessario integrarla con quelle figure di cui invece disponeva l’Arssa e che negli anni non erano state valorizzate.

Quelle figure professionali rappresentano una risorsa estremamente utile per l’intero sistema agricolo regionale.

Molti, tra politici amici e dipendenti, mi dicevano che la missione che mi ero prefissato era impossibile in quanto di questo si parlava da oltre 20 anni e nessuno dei miei predecessori, come Borrelli, Sciarretta e Verticelli, era riuscito a portarla a compimento.

Questa riorganizzazione infatti avrebbe scatenato numerose problematiche legate a questioni lobbistiche in primis e ai contrasti tra le varie figure professionali e tra i territori e alle tensioni legate ai privilegi acquisiti, non sempre per meritocrazia ma spesso solo per anzianità.

Non bisognava sottovalutare soprattutto le disparità che si sarebbero create tra il personale regionale, fermo nelle progressioni ormai da troppo tempo, e quello assegnato all’Arssa che invece aveva potuto godere di tutte le progressioni possibili, verticali e orizzontali, acquisendo anche elevati livelli dirigenziali (D-D6).

Nonostante tutte le possibili problematiche che avevo di fronte sono andato avanti in questo percorso (mirato a dotare la Direzione Politiche agricole di tutte quelle professionalità di cui aveva bisogno) e anche grazie al sostegno della mia maggioranza (Pdl), sono riuscito a portare a termine questa riforma che peraltro ha trovato il duro ostruzionismo dell’opposizione in Consiglio regionale.

Sono stato inondato di ringraziamenti da tutto il personale, non solo per essere riuscito a fare ciò che si attendevano da oltre 20 anni, ma anche per aver dato loro la possibilità, in un momento così difficile dal punto di vista occupazionale, di poter contare su un posto di lavoro fisso e sicuro evitando il rischio di cadere nella spending review ed essere oggetto di esuberi.

E’ chiaro però che era impensabile che ben 239 dipendenti ex Arssa rimanessero alla Direzione Politiche agricole e di conseguenza alcuni dovevano essere trasferiti presso altre Direzioni in base alle loro professionalità.

Quello che si temeva potesse ostacolare questa riforma si è materializzato solo in una fase successiva e mi riferisco allo scontro tra le Organizzazioni sindacali, Rsu Arssa e Rsu regionale, tra Dirigenti locali di Avezzano contro quelli dell’Aquila e viceversa.

A questo proposito voglio sottolineare che nell’ambito del percorso di riorganizzazione e gestione del personale sono stati trovati “ad arte” una serie di motivi ostativi che hanno prodotto un notevole rallentamento dell’integrazione (Direzione Personale e Direzione Bilancio). Ribadisco che, da parte del nostro Assessorato, si è proceduto a riformulare l’assetto organizzativo della Direzione Politiche agricole prevedendo due servizi, con specifiche competenze, sempre con sede ad Avezzano.

In particolare ad uno di essi sono state assegnate competenze in materia di sviluppo dell’agricoltura ecocompatibile e delle agro-energie. All’altro servizio invece, è stato affidato anche il sistema dei controlli da svolgere per ogni misura del Programma di Sviluppo Rurale.

Non solo, ma quest’ultimo riveste un ruolo fondamentale nell’ambito della preparazione della nuova programmazione (nuova PAC per il periodo 2014-2020).

Inoltre, sono stati conferiti ai Dirigenti assegnati alla Direzione gli incarichi dirigenziali ed è stato assegnato tutto il personale con sede di lavoro ad Avezzano, ai Servizi istituiti sempre ad Avezzano".

Nonostante questo abbiamo proseguito nel percorso, in attuazione della Legge regionale, con la Determina della Direzione Agricoltura per l’assegnazione dei lavoratori della sede di Avezzano (15 gennaio 2013) che però il Direttore del Personale Caruso ha messo in discussione trasferendo parte di quel personale all’Aquila.

Successivamente però con una risoluzione, il Consiglio regionale (21 gennaio 2013) ha di fatto bloccato il trasferimento. La Direzione Personale ha inteso interessare della vicenda anche la Cortei dei Conti (questo vuol dire altro tempo perso).

Ribadisco che alcuni lavoratori dovranno necessariamente essere trasferiti in altri Uffici ma non possono esserci dubbi sul nostro operato visto che abbiamo fatto tutto quello che era previsto nei tempi e nei modi stabiliti dalla Legge.

Tra l’altro l’8 agosto è stata presentata l’ipotesi di riorganizzazione del personale della Direzione Politiche agricole che, come accaduto anche in precedenza ha trovato le perplessità e di conseguenza gli ostacoli posti dal Settore Personale, dal Bilancio e tra Dirigenti di Avezzano e L’Aquila.

E’ assolutamente insensato e strumentale – riprende l’Assessore - lasciare intendere che la Regione si disinteressa della Marsica che è invece ritenuta un’area di altissimo valore per quanto riguarda le sorti della nostra agricoltura.

Sulle vicenda del Crab infine vorrei ricordare a Tinarelli che, come consigliato ad altri suoi colleghi, dovrebbe informarsi prima di fare certe dichiarazioni con le quali non fa altro che mostrare una certa ignoranza in quanto non sa di cosa parla. Se c’è qualcuno che si è adoperato per trovare finanziamenti per i centri di ricerca, compreso il Crab, in questi ultimi anni sono stato io”.

 


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