Crolli del terremoto, via Campo di Fossa verso l'archiviazione

In aula anche via Sturzo. Grandi rischi, scontro con parti civil

08 Aprile 2011   13:45  

Diverse decine le persone morte sotto le macerie dei condomini privati, la notte del sei aprile 2009 a L'Aquila. La maggior parte delle vittime del terremoto, anche se le meno considerate dal sistema mediatico.
Ma non dalla magistratura, che ha aperto numerosi fascicoli e indagato decine di persone.

Oggi, in aula, sono approdati in sede di udienza preliminare i procedimenti relativi al crollo del palazzo di via Campo di Fossa, dove si registrarono 27 vittime, e di uno dei due condomini crollati lungo via don Luigi Sturzo. La zona è la stessa, quella a ridosso di via XX Settembre, la più colpita dal terremoto.

Il primo procedimento è su un binario morto, visto che le otto persone ritenute responsabili del crollo dalla Procura sono tutte decedute, per questo, il pm ha già chiesto al Gip l'archiviazione, alla quale si sono opposti i familiari delle vittime. Si tratta di progettisti e costruttori dell'edificio deceduti nel corso degli anni.

Oggi, doveva essere anche il giorno dell'udienza a carico dei sette componenti della Commissione Grandi rischi, finiti sotto inchiesta per omicidio colposo per aver fornito elementi rassicuranti alla popolazione a pochi giorni dall'evento tellurico del sei aprile.

Già dallo scorso febbraio però il Gup del tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella aveva rinviato a maggio l'udienza preliminare, fissando un preciso calendario di udienze, utile a valutare la richiesta avanzata da una quarantina di soggetti, fra associazioni e familiari di vittime, di costituirsi parte civile. Anche in questo caso, si è registrata la richiesta di archiviazione da parte del pm Fabio Picuti, vista l'impossibilità di stabilire e dimostrare un nesso di causalità tra le morti e le pubbliche dichiarazioni dei componenti la Commissione, e la opposizione delle parti lese.

(MS)


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