Crollo Teramo Mare, quattro condanne a costruttori e dirigenti Anas

Respinta richiesta di risarcimento danni dell'azienda stradale

11 Dicembre 2014   12:37  

Ben due crolli ed un terzo sfiorato: è il bilancio tutt'altro che incoraggiante della sicurezza sulla Teramo mare, superstrada ancora in parte incompiuta che collega il capoluogo aprutino alla costa.

Relativamente al primo dei due crolli, verificatosi nel 2009, è giunta la sentenza di primo grado nel processo che vedeva imputati Fortunato Capulli, direttore dei lavori dell'Anas, Egidio Colagrande, direttore delegato dei lavori Anas, Pietro Cosentino, procuratore speciale delle imprese esecutrici dell'opera e Alfonso Giuseppe Di Giunta, direttore tecnico dei lavori.

La sentenza ha pressoché accolto in pieno l'impianto accusatorio della Procura, per la quale il crollo ci sarebbe stato in quanto l'opera sarebbe stata realizzata senza rispettare le prescrizioni previste per la costruzione di strade in prossimità di corsi d'acqua ed utilizzando materiali inidonei. Di conseguenza, tutti e quattro gli imputati sono stati condannati ad 8 mesi di reclusione con sospensione della pena, mentre è stata respinta la richiesta di risarcimento danni (materiali e d'immagine) che era stata avanzata dall'Anas, costituitasi parte civile.

Il crollo avvenne per l'esattezza il 22 aprile 2009, presso un tratto del secondo lotto di carreggiata, e non si trasformò in tragedia solo grazie alla prontezza di una pattuglia di polizia stradale che fermò in tempo il traffico.


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