Crollo convitto, tra i testi chiamati anche i Ministri Matteoli e Gelmini oltre a Bertolaso

29 Aprile 2011   22:13  

Vedrà sfilare testimoni di rilievo, tra i quali i ministri Mariastella Gelmini e Altero Matteoli, l'udienza del processo sul crollo del Convitto Nazionale dove sono morti tre minorenni: Luigi Cellini, 15 anni, di Trasacco (L'Aquila) e due stranieri Ondreiy Nouzovsky, di 17 anni e Marta Zelena di 16 anni.

Imputati per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni, il preside del Convitto, Livio Bearzi, e il dirigente della provincia dell'Aquila Vincenzo Mazzotta.

Nell'udienza di oggi è emerso che tra i molti chiamati a deporre - si parla di un centinaio, sia per l'accusa sia per la difesa - figurano politici di caratura nazionale, giornalisti, sismologi, ed esponenti della Protezione civile, primo fra tutti l'ex capo della protezione civile nazionale, Guido Bertolaso.

Nella lista ci sono i ministri all'Istruzione e alle Infrastrutture, chiamati in causa dalla difesa, il giornalista Marco Travaglio, il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, l'assessore comunale dell'Aquila Stefania Pezzopane.

E ancora dei componenti della commissione 'Grandi rischi', Mauro Dolce, Gian Michele Calvi ed Enzo Boschi ma anche lo studioso di terremoti, l'aquilano Giampaolo Giuliani. Le prossime udienze sono state fissate per il 31 maggio e il 15 luglio prossimi.

Tra i testimoni ascoltati oggi c'é il professore Luis Decanini, spagnolo di origine da anni residente in Italia, uno dei massimi esperti di terremoti e degli effetti che questi eventi producono sugli edifici, nominato dal pm Fabio Picuti tra i consulenti che hanno lavorato alle perizie entrate a far parte del voluminoso carteggio della maxi-inchiesta.

Dopo aver parlato del terremoto in generale, in merito al Convitto nazionale, Decanini ha sostenuto che "l'edificio presentava una muratura visibilmente degradata, senza organizzazione delle stesse pietre di cui era fatto.

Si tratta di uno degli edifici in muratura - ha aggiunto l'esperto - più degradato tra quelli che ho visto girando il mondo".

Decanini non ha affatto escluso che sull'edificio si poteva fare qualcosa "ma si trattava di un intervento certamente non poco costoso e delicato. Bastava intervenire sulle parti sensibili, mettere mano nelle parti deboli".


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